SUICIDIO ASSISTITO. Giani: “Delusione Governo di impugnare nostra legge”

Nel febbraio 2025 la Regione Toscana era stata la prima regione in Italia ad introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito, il fine vita, possono far domanda all’Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Consulta affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato.

Nei giorni scorsi il Governo ha impugnato la Legge. Delusione del presidente Eugenio Giani.

“Come presidente della Regione Toscana, esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita. Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili”.

“La nostra normativa -aggiunge il presidente Giani- è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.

È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte“, conclude Giani. “Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”.          Luca Silvestrini