Dopo oltre trent’anni il Pisa Sporting Club, meglio conosciuto come Pisa, ha conquistato la serie A al termine di un campionato effervescente e ricco di emozioni.
Per questo evento storico sono in programma festeggiamenti e altri eventi importanti per sottolineare la meritata promozione della squadra nerazzurra.
La serie A non è stato un sogno irrealizzabile, ma un piano tecnico che si è concretizzato nel corso degli anni fino ai giorni nostri.
Il ritorno in serie A del Pisa non poteva passare sotto silenzio dalle pagine del nostro giornale. Anzi, abbiamo ritenuto doveroso evidenziarlo scambiando alcune parole con un protagonista del Pisa degli anni ’80: l’attaccante Lamberto Piovanelli.
A Pisa Piovanelli ha maturato la sua esperienza calcistica a suon di ottime prestazioni e di goal memorabili fino a guadagnarsi la convocazione in Nazionale.
Tanto è stato l’amore per questa squadra e per questa città che da buon fiorentino ha preferito stabilirsi definitivamente a Pisa.
D. Piovanelli, finalmente il suo Pisa ritorna in serie A.
R. «Dopo trentacinque anni ritornare in serie A è una grande emozione. I ragazzi ci hanno veramente regalato qualcosa di estremamente importante. Trentacinque anni sono tanti. Sono contento che le nuove generazioni possono assaporare quello che vuol dire calcio vero, calcio da serie A».
D. A suo avviso qual è stato il valore aggiunto di questa squadra?
R. «Pippo Inzaghi. L’allenatore Pippo Inzaghi ha dimostrato davvero di essere un grande professionista. Ha dimostrato di essere un allenatore che in serie B domina, perchè il suo Pisa domina. Ha una formazione composta da giocatori dell’anno passato, che non aveva ben figurato e si è ritrovato quest’anno a primeggiare e alla fine ci ha regalato questo sogno: la serie A».
D. Secondo lei, il Pisa come ha potuto ritornare in serie A dopo le numerose vicende fallimentari degli anni passati?
R. «Qui a Pisa c’era il desiderio di ritornare a vedere il calcio che conta e con una tifoseria importante, con una tifoseria da serie A. Penso che questa promozione sia stato il giusto premio per una componente importanti come il pubblico, che fa stare bene anche chi sta in campo. Adesso si ricomincia a riparlare di calcio, di quello che conta».
D. La serie A è veramente il palcoscenico che si merita il Pisa?
R. «La serie A è una cosa importante per tutte le squadre e tutte le squadre ne trovano giovamento. Del Pisa, militando in serie A, parlerà la Domenica Sportiva, saremo sempre in televisione e la città, anche se non ha bisogno di pubblicità, ne troverà beneficio perchè si ricomincerà a parlare del Pisa quotidianamente e soprattutto negli schermi televisivi. Il calcio è un veicolo pubblicitario importante. Sicuramente alberghi, ristoranti e tutto ciò che c’è a Pisa assumerà più valore».
D. Piovanelli, lei è stato un protagonista delle promozioni del Pisa in serie A del 1986/87 e del 1989/90. Come ricorda questi due eventi storici?
R. «Le ricordo con gioia. Con il Pisa ho disputato due campionati in serie B e tre campionati in serie A. Nei campionati di serie B, a quei tempi, eravamo sempre tra i primi e assaporavamo la serie A abbastanza spesso. Sono ricordi importanti. In serie B dominavamo mentre in serie A qualche delusione l’abbiamo avuta. In quegli anni c’era questa altalena tra serie B e serie A che in definitiva ci faceva tenere sempre ai vertici del calcio».
D. Il Pisa dei suoi anni era molto legato anche alla città di Pescia, vero?
D. «Sì. Anche io personalmente sono legato molto a Pescia. A Villa delle Rose c’eravamo spessissimo. La mia camera numero 75 è un ricordo indelebile e bello. A Pescia ci legano tanti ricordi. Quando la squadra faceva qualcosa di positivo festeggiavamo a Villa delle Rose. Pescia è una città a cui siamo molto legati, sia io che tutto il Pisa di quegli anni. Anche il presidente Romeo Anconetani e la squadra, ripeto, eravamo spesso a Pescia».
D. Diciamo che nella sua esperienza calcistica si riscontra una certa affinità con Pescia.
R.«Sicuramente si. Ricordo con affetto Pescia perchè con Romeo Anconetani ci andavamo spesso in ritiro e soggiornavamo a Villa delle Rose. Villa delle Rose è un albergo stupendo dove s mangiava e si stava molto bene. Andavamo ad allenarci al campo sportivo comunale di Pescia. A Villa delle Rose e a Pescia, ripeto, mi legano ricordi sicuramente belli e importanti».
(intervista dedicata all’amico mons. Roberto Filippini Vescovo emerito di Pescia)
(Foto pagina facebook Lamberto Piovanelli)
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