Febbre a 37,3, anzi a 35,1. Udienza rimandata. Il Pd chiede spostamento consiglio

L’udienza prevista per giovedì 25 giugno in Tribunale a Firenze al riguardo del caso Giurlani è stata rimandata in autunno.

Il sindaco di Pescia Oreste Giurlani si è presentato in Tribunale dichiarando di avere qualche linea di febbre e, nel rispetto delle procedure anti-contagio, è stato invitato a tornarsene nella propria abitazione.

Giurlani si è poi recato in ospedale a Pescia per eseguire il test tampone e in serata ha dichiarato di non avere alcun sintomo, anzi, la febbre era scesa a 35,1.

Il Partito Democratico pesciatino chiede di rinviare il consiglio comunale del 30 giugno.

“La Segreteria PD Pescia desidera esprimere pubblicamente la propria solidarietà al Sindaco per i problemi di salute e invitarlo alla
cautela nello stare in pubblico. Abbiamo appreso che, davanti al tribunale, il Sindaco Giurlani ha manifestato problemi di salute, affermando che era febbricitante. Trattandosi di un fattore ininfluente in tempi ordinari, ma molto rilevante durante un’emergenza sanitaria, gli auguriamo la pronta guarigione e non abbiamo dubbi che, in quanto responsabile della salute dei cittadini di Pescia, abbia dato l’esempio e abbia seguito fin da ora le norme anticontagio.

In tribunale non era presente un termoscanner e questo ci sembra grave; in ogni caso siamo certi che quanto affermato dal Sindaco
rispetto alle sue condizioni di salute sia vero. Quanto accaduto stamani dimostra che siamo ancora nel pieno dell’emergenza, visto che una febbre costringe al rinvio di un’udienza. A questo punto, vista la situazione, il Consiglio Comunale del 30 giugno dovrebbe essere subito rinviato per evidenti motivazioni sanitarie. Dobbiamo evitare in ogni modo che ci siano rischi, anche solo lontani,
di contagio tra gli amministratori del Comune”.