Sono stati tantissimi gli interventi nel corso dell’inaugurazione del Polo Pediatrico “Sandro Bartoli”, la modernissima struttura realizzata nell’edificio attiguo alla sede storica della Pubblica Assistenza e che comprende tre ambulatori pediatrici, un ambulatorio infermieristico, una sala d’attesa e locali destinati a servizi vari, il tutto studiato, progettato e realizzato a misura dei bambini e dei genitori.
Per il presidente dell’associazione pesciatina, fondata nel 1892, Florio Giagnoni, la “Pubblica Assistenza è un patrimonio di tutta la città, va sostenuta. Il prossimo obbiettivo è la realizzazione, al piano primo dell’immobile acquistato nel 2009 e che da oggi ospita il Polo Pediatrico, di un centro di neuropsichiatria infantile. Un’eccellenza del territorio”.
Marco Niccolai ha detto di aver voluto vedere “seduto qui tra noi anche Mario Berrettini, indimenticato pediatria, scomparso nel gennaio di quest’anno”. Per Riccardo Franchi, presidente della Società della Salute, “si tratta di un esempio concreto di come far crescere la propria comunità”.
Il sindaco Oreste Giurlani ha ringraziato la famiglia Bartoli, “per la sensibilità e la determinazione con la quale ha sostenuto il progetto, nella memoria di un caro parente”. Prossimo passo “la realizzazione di una Casa della Salute per Bambini e l’istituzione della guardia medica”.
Per Maurizio Sonnoli, già presidente del Lions Club Pescia che ha finanziato l’acquisto dell’arredamento, “quando la Pubblica Assistenza chiama, Lions risponde”.
Anna Bartoli, esecutrice del lascito testamentario dello zio Lino Bartoli ha ricordato emozionata il cugino Sandro. “Era un volontario della Pubblica Assistenza, proprio come voi”, ha detto rivolgendosi ai tanti giovani volontari presenti all’evento e a Dimitri Bertini e Massimiliano Bonomi, venuti in rappresentanza rispettivamente delle Pubbliche Assistenze regionali e provinciali”. “Sandro è deceduto 52 anni fa (in un incidente stradale, ndr), era un ragazzo giovane con tanta voglia di vivere. E’ come se il Polo Pediatrico gli ridasse vita…”.