Noi pesciatini, soprattutto agli occhi di chi ci guarda da fuori, siamo spesso abituati a darci un tono di superiorità, assumere atteggiamenti boriosi. D’altronde, si dice con improbabile e curiosa convinzione, Pescia è il capoluogo storico della Valdinievole, era sede distaccata del Tribunale, della Banca d’Italia, della tenenza dei Carabinieri che traslocò a Montecatini Terme in odore di una maggiore criminalità, della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ora Banca Intesa. E’ tutt’ora sede dell’ospedale, pur stritolato tra quelli di Pistoia e Lucca, e della Diocesi-a-metà-con-Pistoia.
Ma soprattutto, è la beffa, Pescia ha il titolo di città dal 1699. Nel tempo, c’è da dire, ci siamo guadagnati anche altri riconoscimenti o titoli, dei quali c’è poco da vantarsi: una città spesso sporca e in degrado, l’edilizia scolastica e sportiva che fanno acqua. Oppure le giornalate per le gesta di qualche amministratore o dello sciagurato ragazzotto che torturò un cane, Pilù, uccidendolo. Ma anche per la povera madre, ormai defunta, avvolta nel cellophane dalla figlia e trattenuta in casa per mesi dietro un armadio per riscuoterne la pensione. I maltrattamenti ai poveri anziani ospiti in una casa di riposo del posto ad opera di tre operatrici e le continue esondazioni che coinvolgono la zona sud di Pescia.
Tanto basta però, secondo noi pesciatini, per pretendere, ambire ed aspirare, non senza un pizzico di puzza sotto il naso…
COSA C’ENTRA TUTTO QUESTO CON IL VECCHIO MERCATO DEI FIORI?
In agosto sarà inaugurato il vecchio e ristrutturato mercato dei Fiori di via Amendola. Una ristrutturazione a metà. Infatti, per ora almeno, non avrà i servizi igienici, si dovrà rimediare con dei bagni chimici prefabbricati. Gli ampi ex magazzini, un tempo ricovero di piante e fiori, non potranno essere utilizzati.
Da mesi si pensa al futuro utilizzo della struttura, una grande tenda rettangolare di 73 x 24 metri. “Concerti”, “Una piccola Summer Festival”, “La Casa di Babbo Natale”, “Mostre di pittura”, “Versiliana”, “nel rispetto del pregio architettonico dell’opera…”, “come succede a Lucca…”, affermano convinti i benpensanti e quelli che sanno sempre qualcosa in più degli altri.
Che però, bada bene, spesso dimenticano che per trent’anni quella struttura così iconica ha ospitato topi, serpi, rifiuti di ogni tipo, erbacce, calcinacci ed è stata spesso rifugio di senza tetto e balordi.
Dunque, ben vengano i concerti e le mostre, ma si pensi soprattutto a come renderla viva ogni giorno. Cose semplici per favore…
Il mercato ambulante del sabato mattina, per esempio, potrebbe venire trasferito lì definitivamente e nella piazza prospiciente. D’altronde, al netto delle polemiche che hanno animato i giorni scorsi sulla ricollocazione dei banchi del mercato (e sulla loro qualità), diciamocela tutta, alzi la mano chi vuole ancora il mercato ambulante in piazza Mazzini il sabato mattina. Meglio la piazza libera, dove le auto possono circolare liberamente, come negli altri giorni della settimana, e gli avventori garantire incassi ai commercianti che, tutto l’anno, lottano come dannati per rimanere aperti.
Il mercato dei Fiori di via Amendola non è poi così distante dal centro della città, appena qualche minuto a piedi…sarebbe così garantito uno scambio vicendevole di utenti a danno di nessuno.
E poi, che il Comune si dia una mossa a completare i lavori per la chiusura degli ex magazzini e darli in uso alle associazioni pesciatine, compreso i Rioni. Se quei tantissimi giovani che animano il tessuto associativo fossero lì ogni sera, anche solo per due chiacchiere, come accade nelle migliori associazioni, di per sé costituirebbe una forma di controllo e pulizia.
Accelerare la riapertura dei locali che un tempo ospitavano il ristorante e il bar. E poi, in primavera ed estate, serate di ballo come alla sagra del cencio al Marginone, tornei di basket e volley come un tempo si facevano nel parcheggio di auto e pullman a Collodi.
In ogni fine settimana di settembre, dal venerdì alla domenica, ospitare una fiera dei prodotti tipici del territorio.
Se l’amministrazione non è brava a fare questo allora c’è un’altra soluzione per non ritrovarsi tra qualche anno il mercato dei Fiori di nuovo malandato. Darlo in uso a qualche imprenditore serio e visionario pesciatino (ce ne sono…) per farne una struttura sportiva al coperto, come non ce ne sono in giro (padel, calcetto, volley, basket) e ricettiva con locali per giovani o negozi, garantire guadagni e dunque mantenere la struttura sempre nel suo massimo splendore, come adesso.