Pesciatino inviato alla Cop28 smarrisce il passaporto. Il “miracolo” del Commissariato di Pescia

E’ successo a Duccio Travaglini, pesciatino, laureando in Economia e Politiche dell’Ambiente all’Università di Torino, città dove abita.

Travaglini ha ideato Greencome, una media company che si occupa di comunicare, per lo più sui social, tematiche legate alla sostenibilità ambientale e al cambiamento climatico. La community è composta già da oltre 45mila followers.

Dovendo partire, lo scorso sabato 2 dicembre, per Dubai dove si è tenuta la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, meglio conosciuta come COP28, ha chiesto ai suoi genitori che risiedono a Pescia di inviargli il passaporto, a Torino. La premura è stata quella di spedire il prezioso documento per mezzo di un corriere accreditato che, almeno sulla carta garantiva tempi certi di consegna…in tempo utile per la partenza del volo.

E’ però successo che i giorni passavano inesorabili, il giorno della partenza per Dubai si avvicinava e, del passaporto, ancora nessuna notizia. Dal corriere…nessuna risposta rassicurante.

Così, a tre giorni dalla partenza, ormai rassegnato di non poter partire, ha chiamato l’ufficio passaporti del Commissariato di Pescia, ed è accaduto il “miracolo“. “Ognuna delle persone con le quali ho parlato in quelle ore ha avuto nei miei confronti un’attenzione di riguardo. Disponibili, hanno compreso la gravità di quanto mi stava accadendo”, ha detto Duccio.

“Sono sceso giù a Pescia già il mattino seguente. Ho dapprima denunciato lo smarrimento del documento e poi ho avviato le pratiche per avere il duplicato. “Non possiamo garantirti niente, Duccio, ma non temere, almeno noi faremo l’impossibile“, mi ripetevano dal Commissariato.

Insomma, il giorno seguente, si è compiuto il fatto insperato. Il Passaporto era pronto e Duccio è così potuto partire. “Non so come ringraziare quelle splendide persone -ha detto Travaglini a il Cittadino-. Troppo spesso si sprecano parole ingiuste nei confronti della Pubblica Amministrazione e di chi ci lavora. Non è il caso di Pescia. Grazie a loro ho potuto salire sull’aereo direzione Dubai e raccontare i negoziati…per un mondo migliore”.