Ex mercato dei Fiori alla Biennale di Venezia. Lo dice Pescia Cambia

Secondo Pescia, il gruppo consiliare che sostiene Oreste Giurlani, “ci sono importanti segnali che fanno intendere che, nella prossima Biennale dell’Architettura di Venezia, il recupero funzionale dell’ex Mercato dei Fiori di Pescia sarà al centro di particolari attenzioni“.

E’ la convinzione di Pescia Cambia.

“A farlo pensare sono le visite di studiosi della materia che si sono susseguite in questi mesi e il fatto che questa opera attrae da sempre i cultori della materia tanto che, appunto alla Biennale di Venezia conclusasi qualche mese fa, una foto gigante della struttura campeggiava in uno dei saloni delle mostre allestite per questo importante appuntamento mondiale”.

Il comunicato di Pescia Cambia prosegue: “Il recupero della struttura progettata da Giuseppe Giorgio Gori e Leonardo Savioli negli anni cinquanta, che viene studiata in tutte le facoltà di architettura come esempio significativo e riconosciuto di architettura contemporanea in modo particolare per la sua copertura assolutamente innovativa per l’epoca, ha un valore immenso anche come edificio in sè stesso e fra poco sarà restituito all’uso comune alla città.

Il suo recupero  permetterà di rendere la fruizione da parte della comunità pesciatina dell’immobile quale piazza coperta con attività sportive e culturali , e attività di promozione del territorio , oltre ai locali presenti da recuperare destinati a usi diversi , con un occhio di riguardo alle attività dei più giovani, cui saranno destinati buona parte dei locali recuperati sui lati dell’ex-Mercato dei Fiori stesso.
Considerando che per anni qualcuno che ora pontifica voleva farne un supermercato e che, comunque, il suo recupero è stato fermo per decine di anni prima che la nostra forza politica e la caparbietà di Oreste Giurlani lo ponessero al centro del mandato amministrativo con una serie di interventi che stanno volgendo al termine, siamo vicini a un passaggio epocale per la città di Pescia, del quale ne rivendichiamo i meriti.
Chi oggi spreca parole, anche su questo tema, deve prendere atto della nostra efficacia ed efficienza. Il resto sono, appunto, discorsi”.