Da Berlinguer a Fallaci, in attesa del conte Mascetti. I Cento ritratti di Damiani

Cominciai da piccolo, ritraevo le vignette dei giornalini per bambini, quelli con i fumetti“.

Da allora Massimiliano Damiani, 48enne pesciatino, ha dipinto almeno 300 quadri e partecipato od allestito ad oltre cinquanta tra mostre e concorsi.

Fu mio padre, Gigi, ad introdurmi alla pittura, un mondo all’interno del quale ancora oggi vivo le stesse emozioni di un tempo”. In principio, “i temi dei quadri erano legati al mare. Fu il babbo a trasmettermi la passione del mare. Mi portava tra le onde con una piccola imbarcazione e lì fu amore a prima vista…quel blu che mi guardava dritto negli occhi…“.

Damiani si è diplomato Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte “Passaglia” a Lucca e poi Grafico Pubblicitario all’Istituto d’Arte Palazzo “Spinelli” a Firenze.

Tra il 2011 e il 2013, però, Massimiliano, perde entrambi gli amatissimi genitori. Un colpo troppo duro da buttar giù. A rimetterci è la pittura, la sua più grande passione. La produzione di quadri diminuisce fino a quando “mosso dal ricordo di un progetto che avevo in mente anni fa“, Massimiliano riprende a dipingere. Ritratti, sì, ritratti di personaggi famosi. “Di politici, cantanti, musicisti, attori, umanisti, scienziati, sportivi o religiosi, che nel corso della mia vita mi hanno coinvolto con le loro parole, le loro gesta”.

Ecco dunque che comincia a prendere forma 100 ritratti + un autoritratto, “il mio, quello che concluderà la raccolta che conto di esporre in una mostra a Pescia entro il 2022”.

Ogni ritratto, Damiani ne ha già pronti 35 (nella foto sotto), è corredato da una frase, attribuita appunto al personaggio raffigurato. Il primo ad essere tratteggiato è stato Enrico Berlinguer, “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela”, ebbe a dire nel 1981. Oppure “Gli uomini passano, le idee restano”, pronunciata da un indimenticato Giovanni Falcone.

Massimo riserbo su chi saranno i prossimi sessantacinque personaggi da ritrarre. Di sicuro ci sarà un tributo al film Amici Miei. Ma in questo caso ci si domanda, quale sarà la frase di contorno al quadro?Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione” del Perozzi, o “Tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo?” del conte Mascetti?

Non rimane che aspettare. Buon lavoro Massimiliano!