Io e il mio Amico Covid. Settantatre giorni in un libro. La testimonianza di Samanta

Samanta Guidi, pesciatina residente a Veneri, ha contratto il coronavirus ad ottobre 2020. Ci ha convissuto per ben 73 giorni. “Sono stati giorni terribili -ha detto Samanta-. Ero decisa ad evitare il ricovero. Lo dovevo a mio figlio Nicholas, portatore di una patologia fisica, ha bisogno di me, non potevo allontanarmi da lui…”.

Samanta ha raccontato quei giorni nel libro Io e il mio Amico Covid che sarà presentato sabato 18 dicembre in Palagio alle 15.

“Nel libro sono andata oltre la malattia, oltre il dolore fisico, comunque atroce -ha raccontato Samanta che di professione è agente di Polizia Municipale Valdinievole Ovest-. L’isolamento a cui sono stata costretta ha stimolato profonde riflessioni interiori, le parti più nascoste di ognuno, azioni sbagliate o vortici quotidiani, dalle quali non si può sfuggire“.

Samanta ha raccontato anche di aver avuto delle allucinazioni (conseguenze neurologiche innescate dal virus, ndr). “Durante uno di questi episodi, mi sono ritrovata il un luogo scurissimo, brutto, pauroso e freddo. Il vento pareva entrarmi negli abiti e mi spingeva all’interno. Non volevo entrare…sarebbe stata la fine…”. Così Samanta ha cominciato a chiacchierarci, a cercare un compromesso con la malattia…, “così ho ritrovato le forze e mi sono salvata”.          Luca Silvestrini