Franceschi accusa: Pescia come Nairobi. Il silenzio regna per paura. Affitti illegali

Pubblichiamo la dura accusa del consigliere di Lega Salvini Oliviero Franceschi al riguardo della presenza in città di numerosi extracomunitari.

“E’ ormai sotto gli occhi di tutti, in città ci sono situazioni che sfiorano il disagio se non l’illegalità. L’arrivo di immigrati, spesso clandestini, tra cui soggetti poco inclini al vivere quotidiano, al lavorare preferiscono scorribandare in città con le mani protese a chiedere danaro, insistendo con le persone meno propense a respingere in modo deciso queste molestie. Sempre più spesso assistiamo a vere e proprie scene di malcostume pubblicate di sovente sui social, ma niente sappiamo della vita promiscua nei condomini dove il silenzio regna per paura.

Non sappiamo a chi va ricondotta la ragione o il torto, ma certe situazioni sono indegne e pericolose in una società civile per il pericolo che possano degenerare.

L’amministrazione è troppo tollerante! Troppe volte ha respinto le mie proposte per istituire sanzioni, divieti e daspi a questa gente, e i risultati sono questi. Vuoi parcheggiare? Paga 2 volte, al Comune ed all’extracomunitario. Per contro si vedono signori e signore che appena vedono il “poveraccio” si frugano in tasca per dare un obolo non dovuto. Queste persone non si cercheranno mai un lavoro finché “incasseranno” stando fuori dagli esercizi commerciali o camminando per le strade o durante le giornate di mercato! Poi mi chiedo? Che hanno da urlare quando parlano al telefono tra di loro? Son tutti sordi? E il vizio di sputare a terra non vi fa schifo?”.

Franceschi suggerisce di mettere in campo tutte quelle azioni amministrative possibili per “allontanare o rendere ostica la vita a questi vagabondi e aiutare e sostenere chi non ce la fa. Scovare e punire quei proprietari che coscienti di tale usanza affittano a uno e sanno che ci vanno in venti. Potenziare la Polizia Municipale (basterebbe riportarla al suo organico) per affidare questi controlli giornalmente e riportare la nostra città a dimensione di Pesciatino e non un centro di accoglienza per soggetti di cui niente sappiamo e niente sapremo se non che a Pescia stanno meglio dei Pesciatini!”.