Sul calendario filosofico di qualche giorno fa ho letto che i libri sono il cuore della nostra saggezza, raccontano a loro modo anche la nostra personale storia, rispecchiano i nostri più intimi desideri di libertà e di evasione, ci cullano nel sogno, trasportandoci facilmente e con alquanta leggerezza in un mondo fantastico ed onirico, dove tutto si può fare e tutto forse anche si può dire, senza temere troppe querele e rimproveri critici sul nostro schietto pensare.
I libri, quelli di carta, quelli che si portavano nello zaino spesso più pesante di noi, quelli che si potevano toccare, respirare d’inchiostro, stare attenti a non stropicciare nelle piegature delle pagine e della copertina, per non intaccare qualcosa di perfetto ed intonso, al tatto ed all’occhio.
Ecco i libri, le sudate carte di leopardiana memoria, le interrogazioni di fine anno o quelle del primo quadrimestre, la lotta per il voto e per la promozione, in vista di un’estate che era lì, pronta ad attenderci, anche quella piena di libri, di letture di piacere sotto l’ombrellone o all’ombra di fresche frasche, che importa….
Ed ecco anche gli e-book, roba da specialisti, da chi ha gli occhi buoni, da chi ha voglia di vedersi scorrere davanti fiumi e fiumi di parole virtuali, impalpabili, ma sempre ed ugualmente taglienti, ricche di emozioni, di messaggi e di significati.
Per non parlare poi degli audio – libri….l’autore racconta di sé, ci parla con la sua voce suadente, talvolta presa a prestito da qualche lettore esperto e fascinoso…parole, parole, parole…ma non soltanto parole….
Io di libri ne ho divorati tanti, così mi ha insegnato la maestra Marta: lei mi ha insegnato a leggere, a leggere tanto per imparare a vivere meglio, per cercare di districarmi nella selva oscura della vita e guardare avanti…al liceo ho continuato a leggere, i grandi classici della letteratura in particolare, innamorandomi ora di questo ed ora di quell’autore, leggendo in serie anche più volumi della stessa penna. E poi all’Università, sul treno da pendolare la mattina, sognando già l’ora del ritorno a casa, con negli occhi Gli arancini di Montalbano e via così a seguire…c’era l’imbarazzo della scelta ….
Ricordo il Sandri a Pescia, gran signore, e poi il Tempietto ai tempi delle medie, e ora Corrado in Piazza…dicono che ormai non legge più nessuno, che il suo negozio non serve più e che quindi anche lui se ne andrà…
Bramo di nuovo una vera libreria a Pescia, magari una libreria di viaggi come quella di Notting Hill, per sognare ancora o per tornare nuovamente a sognare, per non perdersi nel vuoto di un vuoto web che ormai ha dimenticato che l’uomo ha bisogno anche di nutrimento per l’anima, essendo fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni…(frase che purtroppo non ho inventato io ma che ho letto in un libro mi sa….teniamolo bene a mente…).