Il Napoli allenato da Antonio Conte si è aggiudicato il suo quarto scudetto al termine di un campionato assai effervescente e non povero di emozioni.
I tifosi partenopei hanno infatti dovuto aspettare l’ultima giornata per festeggiare l’ambito traguardo. Il testa-testa con l’Inter non ha consentito alla squadra azzurra di anticipare i festeggiamenti, come spesso accade nel mondo del calcio.
Tenacia, vitalità e bel gioco sono stati, a nostro avviso, gli ingredienti di questa vittoria e l’apporto concreto che l’allenatore ha fornito alla squadra non deve essere sottovalutato. In definitiva Antonio Conte ha rappresentato il dodicesimo calciatore in campo del Napoli.
Per commentare la conquista di questo quarto scudetto si è reso disponibile una bandiera del Napoli: l’ex capitano Giuseppe Bruscolotti: nome che appartiene a pieno titolo alla storia della squadra napoletana, nella quale ha disputato ben sedici campionati consecutivi (1971/72-1987/88).
D. Bruscolotti, ritiene che il Napoli abbia meritatamente vinto il campionato?
R. «Penso di si. È sempre stato in testa alla classifica. Sin dall’inizio ha lottato con l’Inter fino alla fine e credo che veramente se lo sia meritato».
D. Secondo lei, quanto ha inciso l’allenatore?
R. «Ha inciso tantissimo. Dopo il campionato dello scorso anno ha dovuto compiere un grande lavoro, soprattutto mentale. La squadra veniva da un brutto campionato e non è stato facile».
D. A suo avviso in quali aspetti si è particolarmente distinta la squadra?
R. «Diciamo in tutto. Ha avuto la reazione ed è stata più reattiva rispetto all’anno precedente. Anche in questo campionato ci sono stati momenti di alternanza, giocando anche partite non tanto spettacolari, ma impostate sul concreto».
D. Vede delle differenze sostanziali tra la conquista dello scudetto di due anni fa rispetto a quello di oggi?
R. «Sono due cose diverse. Due anni fa il Napoli aveva vinto lo scudetto già a febbraio. Non ci fu tutta l’ansia di adesso. Anche i festeggiamenti non hanno avuto la stessa cosa come quest’anno, che tutto si è deciso all’ultima giornata».
D. Cosa maggiormente l’ha sorpresa di questo Napoli?
R. «Non è stato poi una sorpresa. Diciamo che il Napoli sin dall’inizio lasciava bene sperare, anche se la partita contro il Verona aveva fatto squillare il campanello dall’arme. Però dopo quella sconfitta il Napoli a iniziato a camminare diversamente».
D. Quale differenze riscontra tra il Napoli di oggi e quello dei suoi tempi?
R. «Non sono proponibili: Oggi i calciatori e il modo di fare sono completamente diversi. I due organici sono completamente diversi. È chiaro che è difficile paragonare».
D. Quanto ha influito la tifoseria napoletana sulla vittoria del Napoli?
«È importante una tifoseria come quella di Napoli, essendo così numerosa».
D. Tra i suoi sedici campionati disputati con la maglia del Napoli qual è stato il migliore?
R.«Ho sempre avuto un rendimento costante. Per me tutte le annate sono state belle, tranne una, quando ebbi un po’ di infortuni e fu un’annata diversa. Per il resto sono stati tutti campionati normali e a ottimo livello».
D. Un campionato che ricorda con particolare nostalgia?
R.«Con nostalgia no. Comunque le cose sono belle e quando sono vissute vuol dire che una persona ha già gioito. È bello anche ricordare. Sono belle cose quando uno le porta dietro sicuramente nella vita».
D. L’anno del primo scudetto fu evento eccezionale.
R.«Fu un anno particolare per la squadra. Con la presenza di Maradona la squadra aveva un aspetto completamente diverso. Non era solo Diego, ma era veramente un’ottima squadra».
(Foto Wikipedia)