Quella di Federico Innocenti, 43 anni, pesciatino, è una storia che parte da lontano, anzi da lontanissimo…
Da quando, ad appena 7 o 8 anni, disse ai suoi genitori: “Da grande voglio fare il cuoco, e voglio viaggiare, lontano lontano…”.
E’ andata proprio così. Federico ha frequentato con successo l’Istituto Alberghiero a Montecatini poi ha cominciato subito a lavorare. Da giovanissimo, per due anni, al ristorante San Lorenzo a Pescia, poi il salto al Grand Hotel & La Pace a Montecatini Terme, come chef del buffet in piscina, grazie a Alvaro Bartoli che credette in lui. Lì, c’è stata la svolta nella sua professione. Ha conosciuto, in Toscana come turista, Pierangelo Bottinelli che aveva una catena di ristoranti a Singapore. “Così per tre anni ho lavorato per sei mesi a Montecatini Terme e per i successivi sei mesi a Singapore. Un’esperienza tutt’oggi indimenticabile…”
“Tornai in Italia, dapprima a Pescia, al ristorante Cecco della famiglia Schiavelli, poi al Palace a Montecatini Terme”. Fu lì, che Federico incontrò Maki, una giovane ragazza giapponese, che frequentava una scuola di cucina toscana a Lucca e che poi sarebbe diventata sua moglie.
“Insieme decidemmo di andare a Vienna e poi in Giappone a Tokio, dove abita la famiglia di Maki. Lì fui assunto in un ristorante italiano Da Carmine, tra i primi, nel dopoguerra, ad aprire un’attività di ristorazione”.
Federico e Maki volevano però qualcosa di “loro“, qualcosa da costruire da zero, magari con mille difficoiltà, ma che avrebbe incarnato il loro estro e temperamento. In un locale di pochi metri quadrati i due aprirono Il Senso, italian restaurant. “Oggi è il ristorante più famoso e frequentato della zona -ha detto Federico-. I numeri sono cresciuti e a settembre ci spostiamo in un locale assai più ampio, realizzato con finiture toscane, come i pavimenti in terracotta e gli orci di Greve in Chianti”.
Gli avventori del locale non smetterebbero mai di mangiare la pasta fresca fatta da Federico, oppure le bistecche alla fiorentina, oppure i piatti pesciatini come cioncia, trippa, zuppa di cavolo nero, farinata, castagnaccio.
Il locale, che insiste in un quartiere non lontano da alcuni dei più importante campi da golf del Giappone, è preferito dai golfisti di ogni parte del mondo, in Giappone per tornei. Luca Silvestrini
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