Tornerà prossimamente all’asta il “primo” Pinocchio, ovvero una delle pochissime copie ancora in circolazione pubblicate nel 1883, ovvero quando per la prima volta Pinocchio, con il suo naso di legno e la sua innata propensione a farsi abbindolare, è comparso in libreria.
La copia, una vera rarità bibliografica, è tra i testi che la prestigiosa casa d’asta Gonnelli Firenze potrebbe “battere”. Già nell’ottobre 2022 il prezioso manoscritto fu messo all’asta, base 6 mila euro, rimanendo però invenduto.
L’esemplare è privo della carta contenente le pagine 225-226 e dell’ultima carta, la seconda di catalogo editoriale. Vi è una nota di possesso manoscritta datata 1884.
La storia del burattino creata da Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini, aveva debuttato il 7 luglio 1881 sul “Giornale per i bambini”, uscendo per 26 puntate, fino al 25 gennaio 1883 con le illustrazioni di Ugo Fleres. Il successo, tra i piccoli lettori, era stato immediato e travolgente, tanto che – nel dicembre 1882 – lo scrittore firmò un contratto con l’editore fiorentino Felice Paggi per la stampa di tremila copie e la cessione di proprietà della versione definitiva del racconto, che venne intitolato “Le avventure di Pinocchio”.
L’autore non si aspettava grandi guadagni dalla vendita visto che chiese un compenso assai modesto: cinquecento lire.
Le avventure di Pinocchio è il terzo libro più tradotto al mondo, in 260 lingue, dopo la Bibbia, 704 tra lingue e dialetti, e Il Piccolo Principe, 475 lingue.






































Devi effettuare l'accesso per postare un commento.