Il 23 Giugno si è celebrata la Giornata Internazionale delle Donne in Ingegneria. Il rapporto dell’ufficio dello spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite (UNOOOSA, United Nations Office for Outer Space Affairs) riporta che solo il 20% della forza lavoro in questo ambito è costituito da donne.
Per celebrare questo giorno, Cecilia Marasini è stata intervistata insieme ad altre colleghe per mostrare che ci sono molte donne presenti che lavorano nell’ambito delle missioni spaziali e spingono oltre le frontiere della esplorazione umana, robotica e scientifica dello spazio. Che questo sia da esempio a ciascuno di noi!
Ciao Cecilia, ci racconti cosa significa la Giornata Internazionale delle Donne in Ingegneria?
<Qualche mese fa, in occasione dell’8 marzo ho partecipato all’ incontro organizzato dalla dirigente e dal corpo insegnante dell’Istituto Comprensivo “L. Andreotti” di Pescia per condividere la mia esperienza personale e professionale che mi ha portato a rivestire la professione che svolgo adesso. Devo dire che non sono mai stata una persona a cui piace mostrarsi, ma negli ultimi anni, forse da quando mio figlio e’ entrato nella fase adolescenziale, ho preso coscienza di quanto sia importante trasferire “piccoli” modelli positivi, di impegno, coraggio e perseveranza>.
Hai accresciuto le tue competenze e oggi ti sei ritagliata un ruolo nel nuovo progetto dell’ESA
<Dopo piu’ di dieci anni di lavoro nelle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale (i.e. ISS), ho sentito la necessita’ di studiare qualcosa di nuovo, di rimettermi in gioco se cosi’ si puo’ dire, nonostante la mia non piu’ tenera eta’ – ha continuato. Ho dedicato un po’ del mio tempo libero ad accrescere alcune competenze su argomenti diversi, e passo dopo passo mi sono ritagliata un ruolo nel nuovo progetto in fase di sviluppo alla Agenzia Spaziale Europea (i.e. ESA) che si propone di costruire una piattaforma abitativa orbitante intorno alla Luna, il Lunar Gateway. Questa nuova “stazione spaziale”, servirà come avamposto per le esplorazioni lunari del programma Artemis, sia umane che robotiche. Il progetto e’ una collaborazione con le maggiori Agenzie Spaziali del mondo, coordinato da NASA con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Giapponese (JAXA) e Canadese (CSA) e accordi bilaterali con altre Agenzie Spaziali Nazionali tra cui anche l’Agenzia Spaziale Italiana (i.e. ASI). Senza scendere nei dettagli tecnici, l’ ESA contribuisce alla piattaforma con lo sviluppo di alcuni elementi e moduli, tra cui un Sistema di Comunicazioni Lunari (HLCS) montato sul primo modulo abitativo (HALO), un modulo abitativo internazionale (I-HAB), un modulo per il rifornimento di propellente (ERM) e alcuni esperimenti. Il mio compito all’interno del team, e’ quello di definire le attivita’ di preparazione delle operazioni dei moduli europei durante le fasi di pre-lancio, lancio, messa in orbita e fase nominale.
Hai un consiglio da dare ai giovani?
<Al di la’ dell’ambito professionale, il mio percorso puo’ dare spunto ai giovani su alcuni aspetti. Quello che vorrei sicuramente ricordare e’ di non abbattersi ad un fallimento, sia esso un voto negativo, una partita persa, o un diverbio con il miglior amico, bensi’ di essere onesti con se stessi e di trovare il coraggio di andare avanti e cercare di migliorarsi, e ricominciare dall’inizio analizzando l’errore. Punto cardine di molte storie, anche ben diverse dalla mia. Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente familiare fatto di regole e impegno, ma di forte liberta’ di pensiero. Questo sicuramente mi ha aiutato nella fase adolescenziale e nelle prime scelte post-universitarie. Parlando ai ragazzi delle scuole medie, ho ricordato quanto sia importante la competenza e quindi lo studio. Non tanto per i risultati a fine anno scolastico, ma per accrescere la coscienza critica, accendere la curiosita’ mentale e organizzarci la vita da adulti>.
Pazienza e perseveranza: due doti importanti?
<Infine ricordo spesso, anche ai miei figli, la capacita’ di pazientare e perseverare. La scuola, lo studio e anche la pratica sportiva, allenano molto queste due doti. E’ pressoche’ impossibile diventare esperti in ambito professionale in poco tempo, e se anche la propria carriera puo’ essere costellata da diversi cambi di rotta, il “tutto e subito” non mi ha mai dato risultati concreti>.
Non tutti siamo uguali e la cultura del diverso, deve essere la base di una sana crescita.
Per Aspera Ad Astra
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