L’agostiniana suor Luciana ci parla di Leone XIV intervista di Carlo Pellegrini

Il cardinale agostiniano Robert Francis Prevost è il nuovo papa. Il 267esimo successore dell’apostolo Pietro, che ha assunto il nome di Leone XIV, è stato eletto dal collegio cardinalizio composto da 133 porporati al quarto scrutinio del Conclave.

L’elezione del cardinal Prevost ha suscitato emozione in molti e soprattutto nell’Ordine Agostiniano del quale fu anche priore generale.

Suor Luciana De Stefanis, quale religiosa appartenente all’Ordine Agostiniano della SS.Annunziata di San Giovanni Valdarno, ben volentieri ha voluto esprimere le sue emozioni e le sue valutazioni riguardo a questo evento straordinario.

D. Suor Luciana, nel 2008 papa Leone XIV, allora priore generale dell’Ordine Agostiniano, visitò il vostro istituto quando lei era superiora generale delle Agostiniane. Quello fu un giorno particolare?

R. «Fu una giornata semplice, bella e fraterna. Padre Robert era in transito dalla Toscana e si fermò nella nostra comunità dove eravamo riunite per i giorni degli esercizi spirituali. Ricordo che in quell’occasione gli chiedemmo anche di estendere la presenza degli Agostiniani in Mozambico dove noi abbiamo alcune delle nostre comunità. Ci fa piacere sapere che a distanza di alcuni anni i padri Agostiniani sono arrivati in questa terra d’Africa e questo ci dà grande gioia. In quell’occasione, il futuro papa celebrò la Messa e si trattenne a pranzo con la comunità. Siamo fratelli, parte della stessa famiglia agostiniana, e per noi la fraternità è molto importante. Abbiamo condiviso anche altri momenti insieme a Roma, in varie occasioni della vita dell’Ordine. La visita del 2008 è rimasta però impressa nella memoria della comunità. Ha lasciato un bel ricordo, una dedica che ancora conserviamo come segno di amicizia vera».

D. Quale emozione ha avvertito nel vederlo eletto papa?

R. «È stata una grande gioia. La felicità è stata condivisa in modo diverso da ciascuna sorella. Qui da noi abbiamo religiose che arrivano non solo dall’Italia, ma anche da India e Mozambico».

D. Immaginava la sua elezione pontificia?

R. «Ne parlavamo da qualche giorno. Padre Robert aveva compiuto un percorso importante all’interno della vita della Chiesa negli ultimi anni. Ci speravamo».

 

D. Quale augurio desidera rivolgere a papa Leone XIV?

R. «Padre Prevost è un vescovo agostiniano oggi divenuto il vescovo di Roma, siamo certe che avrà a cuore l’unità della Chiesa, faro che illumina le notti del mondo (omelia di Leone XIV del 9.05.2025) Più volte ha parlato di costruire i ponti e di pace, quella pace che è il primo dono del Cristo risorto ai suoi. Gli Agostiniani nel mondo proprio per il carisma che lo Spirito Santo ha loro donato attraverso la vita e l’esperienza pastorale di sant’Agostino sono chiamati a costruire ponti di comunione a partire dalla fede in Cristo Risorto. E’ in Lui che questa unità diviene possibile fra diversi. Noi lo viviamo ogni giorno nelle nostre comunità internazionali. L’unità è una scelta consapevole e responsabile, non si improvvisa ma si costruisce con pazienza e determinazione creativa. Auguriamo a questo uomo semplice, normale, mite oggi scelto per essere il successore dell’apostolo Pietro di essere a servizio della Chiesa per annunciare all’umanità Cristo e di spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Noi non gli faremo mancare la nostra preghiera e la nostra amicizia».

Nella foto: le suore Agostiniane