E’ praticamente azzerato il divario di genere nella dipendenza al fumo di sigaretta. Secondo il responsabile del Centro Antifumo dell’Area pistoiese dottor Leonardo Marini “il problema è diventato trasversale, non esistono più differenze tra uomini e donne in termini percentuali e riguarda il 24% della popolazione; significa che una persona su quattro fuma. Stiamo assistendo ad un incremento e non avevamo mai avuto un dato così preoccupante dal 2006″.
Smettere di fumare è però possibile rivolgendosi al Centro Antifumo (la sede del servizio è in via Degli Armeni, 10 a Pistoia). Per iniziare il percorso di accompagnamento, con le consulenze, il supporto psicologico e l’eventuale terapia farmacologica è necessaria la richiesta del Medico di Famiglia e l’appuntamento al Cup.
Ma qual è il profilo delle persone che vogliono liberarsi dal fumo di sigaretta? “Seguiamo prevalentemente coloro che hanno difficoltà a liberarsi dalla dipendenza dopo la diagnosi di una malattia grave, altri con problemi psicologici. La maggior parte fuma da più di dieci anni e ha più di trent’anni; le probabilità di successo sono intorno al cinquanta per cento: una persona su due che si è rivolta a noi ha smesso di fumare e quindi le percentuali di disassuefazione sono molto positive”, – prosegue Marini.
Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state seguite 34 persone, 18 uomini e 16 donne, e complessivamente dopo il percorso ha smesso di fumare il 60% dei pazienti in carico al Centro. Nel 2021 erano stati seguiti 45 pazienti.
Un capitolo a parte è riservato alla sigaretta elettronica: anch’essa determina dipendenza. “In genere – continua il medico- viene usata da chi tenta di smettere di fumare ma senza ottenere il successo sperato poi torna alle sigarette convenzionali”.
Il fumo da sigaretta continua ad essere la più importante causa di morte evitabile e responsabile nell’85-90% dei casi del tumore al polmone e la broncopneumopatia cronica ostruttiva ha la sua principale causa proprio nel fumo di sigaretta.