Eppure ci fu un tempo in cui lo Stadio dei Fiori di Pescia era un fiore all’occhiello. Lì andavano ad allenarsi numerose squadre di calcio, ospiti di alberghi del posto, che “rifinivano” la forma fisica in vista del match della domenica contro Fiorentina, Pisa o Lucchese.
Su quell’erba verde da far invidia hanno giocato fior di campioni del pallone e su quella pista, rossa come non se ne vedevano in giro, si sono allenati atleti diventati poi campionissimi.
Oggi, ahinoi! lo stadio dei Fiori, inaugurato nel 1955 dall’allora sindaco Rolando Anzilotti, come fu per la Biennale del Fiore (1953), il mercato dei Fiori (1951) e il Parco di Pinocchio (1956), è degrado e incuria. La rabbia è diventata frustrazione, tra gli addetti ai lavori, per i continui azzardi sui tempi di riapertura, mai rispettati.
L’impianto è chiuso alle attività sportive da quasi tre anni.
Mancano 860mila euro, per la sistemazione della pista di atletica, le strutture per i lanci e le attrezzature per le altre attività sportive non calcistiche. Soldi di cui il Comune di Pescia non dispone, ma che ha richiesto, sottoforma di finanziamento, al Credito Sportivo.
Ma vedendo da dentro l’impianto, di cose da fare ce ne sono, eccome. Le fotografie che seguono sono recentissime. Si è messo in sicurezza la tribuna, questo sì, ma pare che anche questa ora non vada più bene. E’ necessaria una via di fuga con sbocco su di un terreno che però non è di proprietà comunale. L’eventuale agibilità pertanto, anche qualora fosse rilasciata, potrebbe essere per un numero di spettatori più contenuto.
Insomma ci sarebbe di dirne di cose…lo faremo nei prossimi giorni. Con gli interventi dei presidenti delle due società sportive che più di altre hanno bisogno dello stadio, Alessandro Lucherini dell’Us Pescia e Giovanni Guidi dell’Atletica 1946.
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