La Corte dei Conti, la sezione regionale Toscana, bacchetta il Comune di Pescia al riguardo dei risultati degli esercizi 2017, 2018, 2019 e –questa proprio nessuno se l’aspettava– del 2020.
Secondo l’organo di controllo, il Comune di Pescia, che al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione, risulterebbe colpevole, nell’ordine, dell’errata determinazione del risultato di amministrazione relativo all’esercizio 2018; l’errata composizione del risultato di amministrazione per gli esercizi 2017, 2018, 2019, 2020; l’errata determinazione dei flussi di cassa vincolata; la mancata restituzione dell’anticipazione di tesoreria al 31 dicembre 2020 per un ammontare di euro 2.382.312,31.
La Corte ha anche rilevato il disavanzo di amministrazione ordinario al 31 dicembre 2020 nell’ammontare di euro 2.128.299,11 ed uno squilibrio di cassa per un ammontare di euro 3.220.940,75.
Tra le questioni contestate anche la mancata copertura del debito relativo al contributo dovuto alla “Società della Salute” riferito agli esercizi 2018/2021 per la quota non coperta dal bilancio, pari ad oltre 265 mila euro.
Per la Corte dei Conti, la nostra città paga “gestioni caratterizzate da poca avvedutezza e mancato rispetto dei principi di sana e prudente gestione finanziaria“.
Entro sessanta giorni, il Comune dovrà finanziare la quota di disavanzo accertato al termine dell’esercizio 2020 (o nel diverso ammontare accertato al termine dell’esercizio 2021); ripianare l’anticipazione di tesoreria nei termini indicati in parte motiva; rappresentare correttamente i dati di rendiconto, riferiti al risultato di amministrazione, attraverso l’adozione di apposita delibera consiliare con riferimento agli esercizi finanziari dal 2017 al 2020.