Marco Niccolai, zampata alle giunta. “Pesciatini arrabbiati e rassegnati”. I dati inquietanti sulle riscossioni

Per il consigliere regionale Marco Niccolai, i pesciatini sono “arrabbiati, delusi e rassegnati” per la situazione che sta vivendo il Comune di Pescia.
“Per le recenti vicende giudiziarie riguardanti amministratori, ex amministratori e dipendenti comunali, ma soprattutto per il progressivo venir meno del rapporto di fiducia tra i cittadini e l’Ente che li rappresenta, che negli anni si è sempre più compromesso in termini di credibilità dell’azione”.
Tutte riflessioni, quelle di Niccolai, che ha inteso rappresentare al Prefetto di Pistoia Gerlando Iorio.
Parcheggi ospedalieri con la tariffa più alta della Toscana, il Piano Operativo che cementifica ulteriormente un territorio già martoriato dalle sbagliate scelte urbanistiche degli anni ’90, la vendita del depuratore di Veneri che segna un forte passo indietro del pubblico rispetto ad un impianto ad elevato impatto ambientale e lo scempio di Collodi, evitato, che si sarebbe consumato con la variante proposta dal Comune nel 2018″.
Ma a preoccupare di più Marco Niccolai è la situazione finanziaria del Comune, finita sotto la lente della Corte dei Conti, “ben rappresentata da una tabella tratta dalla Delibera n. 86/2020 della Corte dei Conti”.
Secondo i dati riportati, il Comune di Pescia è incapace di riscuotere le imposte dai propri cittadini. Ad esempio, negli anni 2018 e 2019, la percentuale di riscossione dei proventi da contravvenzioni stradali oscillava tra il 2 ed il 3%, ovvero, sono stati riscossi appena 170mila euro su quasi 6 milioni di sanzioni elevate. Niente!
Oppure, la Tari, che nel 2019 avrebbe dovuto garantire introiti per circa 4,7 milioni di euro, era stata riscossa per poco meno di 700mila euro. E l’elenco continua…