Cittadini e personale docente si sono costituiti ne Il comitato per il Nuovo Lorenzini che rivendica per la prestigiosa scuola “nuovi spazi ed aule per attività curriculari e di laboratorio, un’aula magna per attività programmate con più classi, incontri di docenti ed assemblee di studenti, una palestra in prossimità delle aule. Tutti spazi vitali alla sopravvivenza dell’Istituto e necessari perché esso possa esprimere le sue potenzialità di ricerca e sperimentazione”.
Il Comitato ha rimbrottato il Comune di Pescia, che, a dispetto di quanto promesso, “non ha ancora individuato un’area idonea alla realizzazione della nuova scuola, in tempi brevi, così da accelerare il percorso di progettazione e raccolta fondi”. E la provincia di Pistoia, che “continua ad impiegare soldi pubblici in rattoppamenti di un edificio, quello della sede centrale, fra l’altro non di proprietà pubblica in cui il privato proprietario non vuole o non può mettere a disposizione fondi per i lavori nemmeno di prima necessità”.
“Possibile che si ignori una realtà tanto importante sul territorio? Forse le istituzioni locali vogliono che l’istituto Carlo Lorenzini scompaia?”. Sono alcune delle domande alle quali il Comitato attende una risposta.
Nella nota del Comitato si ricordano i giovanissimi docenti provenienti dalle Università di Pisa e di Roma, “alcuni dei quali diventeranno presto docenti universitari, anche della Scuola Superiore Normale di Pisa, come Paolo Cristofolini, Remo Bodei e Umberto Carpi” (nelle foto sotto). Rigore nello studio, amore per il sapere, ricerca di innovazioni didattico-formative, tutti elementi che contraddistingueranno l’Istituto Lorenzini nella sua storia. Alcuni studenti “usciti” dal Lorenzini sono oggi docenti e ricercatori universitari in Atenei italiani, europei e statunitensi.
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