“Finalmente il progetto di vendita del Coad va avanti, un obiettivo che consentirà al comune di Pescia di acquisire importanti risorse che permetteranno un forte investimento nella frazione di Veneri per la riqualificazione della stessa e che risolverebbe tanti problemi, che da alcuni anni sono in discussione”. Lo ha scritto Pescia Cambia in una nota.
Che prosegue. “In questa ottica per un impianto come il Coad che e’ stato silente per 16 anni, in liquidazione dal 2006, adesso si presenta un momento di particolare notorieta’, per cui viene spontaneo chiedersi dove tutti questi opinionisti siano stati in tutti questi anni e soprattutto dove erano quando magari sono stati in consiglio comunale.
Distratti come sono stati (finora), non si sono domandati come sia possibile che un consorzio possa stare in questa situazione per tutti questi anni e che forse su questo ci sarebbero delle responsabilita’. Fra l’altro, rimandando sine die l’applicazione di una legge, prima nazionale, legge Galli, e poi regionale che definisce i confini del sistema idrico integrato, proprieta’ e gestione di acqua e depurazione civile, escludendo le acque reflue di derivazione industriale.
Da qui la decisione dei due comuni della vendita del depuratore. Tutto chiaro, no! Anzi, ora interviene la regione Toscana, ci pensa la regione Toscana a stoppare tutto! Ma, guarda un po’, l’assessore regionale Monni e’ stata chiarissima, e di questo la ringraziamo, quando scrive “la regione non e’ stata informata in quanto la competenza resta in capo ai comuni”, che quindi hanno la facolta’ di fare le proprie scelte. Anzi, aggiunge poi, “in accordo con i comuni” vigileremo sulla futura gestione perche’ il controllo pubblico, regione, comuni, Arpat, non verra’ certo meno.
Cio’ detto, prendiamo atto con soddisfazione che il percorso per la vendita procede speditamente, in quanto proprio in questi giorni liquidatori e comuni hanno definito il bando di gara, con l’apporto della dottoressa De Ponti , dirigente del comune di Firenze.
Una operazione importantissima in particolare per la zona di Veneri, che dopo trenta anni di disagi che l’impianto ha determinato sulla frazione, potra’ beneficiare, come dichiarato da sindaco e giunta, di gran parte degli oltre due milioni di euro della vendita che permetteranno di realizzare un progetto di riqualificazione dell’intera frazione: nuove strade, parcheggi, verde pubblico, strutture di servizio.
A questo intervento si aggiungeranno i 100.000 euro annui che la nuova proprietà dovra’ versare al Comune e che permetteranno di continuare a progettare e realizzare interventi sulla frazione.
In ultimo, non si deve dimenticare il fatto che la nuova proprieta’ dovra’ smantellare l’ex-inceneritore e la copertura in eternit ancora li’ presente, che la popolazione attende da tanto tempo”.
Fratelli D’Italia Pescia, invece, definisce sbagliata la scelta della amministrazione di Pescia e Villa Basilica, di alienare il depuratore di Veneri “in un momento, in cui i cittadini chiedono un più forte controllo pubblico su impianti del genere”.Se da un lato esprimiamo soddisfazione per la decisione della Regione(apparsa su la stampa locale) di monitorare tutto l’iter di vendita del suddetto impianto,NON CREDIAMO AFFATTO che si possa avere percorso un iter burocratico e amministrativo fatto di delibere di consigli comunali, con infine , l’approvazione di un bando di vendita, senza che non vi sia stato il via libera degli uffici della Regione Toscana. Quindi noi vediamo troppa nebbia attorno a questa operazione, chiediamo chiarezza e un ritorno in consiglio comunale di Pescia prima di procedere nella vendita”.