Il Ministero della Salute ha pubblicato le nuove Linee-guida per le cure domiciliari dei pazienti Covid.
Ed emergono subito delle perplessità, sulla base delle esperienze maturate in tutti questi mesi di contatti diretti, quotidiani e anche personali col Virus e la malattia.
A cominciare dalla“vigile attesa” che si consiglia per i primi giorni e cioè fare ben poco, se non misurare la Temperatura e la Saturazione di ossigeno.
Io invece penso che sia molto meglio cominciare ad agire subito, certo senza accanimento, ma con una terapia ragionevole, perchè fondamentale è proprio la tempestività degli interventi.
E, magari, sprecare anche qualche farmaco piuttosto che dover poi rincorrere la malattia.
Per questo, io ho sempre usato, fin dai primissimi sintomi, dei farmaci che cerchino di bloccare il meccanismo infiammatorio che porta alla esplosione della malattia .
Insieme ad antibiotici, per evitare sovra infezioni batteriche, e a farmaci anti-coagulanti per evitare le micro-trombosi dei vasi polmonari, che rappresentano una delle complicanze più temute del Covid.
E così, nel mio piccolo, ho avuto risultati molto incoraggianti. Eppure, tutto questo non viene consigliato dalle Linee -guida del Ministero che, per sostenere il paziente, indicano di favorire la alimentazione e il movimento.
Ma forse si dimentica che un paziente Covid molto spesso perde gusto, olfatto, ha nausea, vomito e diarrea e allora la alimentazione può essere sostenuta solo con flebo e integratori.
Per non parlare del movimento e delle attività che il paziente non può certo svolgere, almeno nelle prime settimane, per il decadimento delle sue condizioni fisiche.
Insomma, le Linee-guida possono essere utili come indicazioni generali, ma poi devono calarsi nella realtà di ogni singolo paziente e della sua risposta alla malattia, diversa di volta in volta.
E questo, al di là di qualsiasi linea-guida, lo può valutare solo il medico al letto del paziente.
Ma i Medici di famiglia, primissima sentinella sul territorio a fianco delle famiglie, evidentemente non sono stati coinvolti nella stesura di questi protocolli.
E, allora, ecco che sorgono tutte le difficoltà, pur evitabili, con cui dobbiamo invece confrontarci…







































