Al via il processo per l’uccisione di Pilù. L’imputato rischia fino a 18 mesi di carcere

Ha preso il via ieri il processo contro l’imputato pesciatino Gaetano Foco, accusato di aver seviziato ed ucciso la cagnolina Pilù.

Nel maggio del 2015, il ragazzo di 27enne seviziò, fino a portarla alla morte, la cagnolina Pilù, un pinscher nano. Nell’ottobre dell’anno successivo il video delle torture venne pubblicato su Facebook. L’abitazione del giovane per alcuni giorni fu assediata dai cittadini e da una troupe de Le Iene di Italia 1 che raccontò i fatti accaduti.

Il giudice ha negato la richiesta del difensore di Foco –che non era in aula-, di ottenere il patteggiamento. Secondo il Giudice Daniela Bizzarri, “l’imputato non ha mai mostrato alcun tipo di pentimento, né si è mai fatto avanti per risarcire l’ex fidanzata e la famiglia per aver causato la morte della cagnolina”.

La prossima udienza sarà il 12 maggio 2021. Si sono costituite parte civile le associazioni Lega nazionale difesa del cane, Oipa, Liv Toscana, Leal Antivivisezione, Il rifugio onlus, Animalisti italiani onlus, Enpa, Lida Firenze.

Anche il Comune di Pescia si è costituito parte civile avvalendosi dell’avvocato Caterina Silvestri. «Non potevamo disattendere gli impegni morali presi e il grande dispiacere che questa vicenda ha generato a Pescia –ha scritto il sindaco Oreste Giurlani– perché ha fatto parlare negativamente della città in tutta Italia e ha indignato tutti quelli che amano gli animali e odiano ogni forma di violenza gratuita e sadica”.

Foco dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali, “spinto da futili motivi riconducibili alla volontà di vendicarsi di presunti torti subiti dalla fidanzata», reato punibile con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.