L’Istituto Tecnico Agrario “Dionisio Anzilotti” ha sempre rappresentato, per la Valdinievole, un importante punto di riferimento per tutti quegli studenti che
volevano dedicarsi alle attività che hanno reso famosa la nostra zona in tutta Italia:
il florovivaismo, l’olivicoltura, la coltivazione degli asparagi e del fagiolo di Sorana.
Si può affermare che ognuna delle famiglie proprietarie delle numerose aziende agricole, di piccole e medie dimensioni, che in un secolo di attività hanno esportato in tutta Europa i loro prodotti, hanno avuto almeno uno studente diplomato all’Istituto agrario di Pescia, le cui origini si intrecciano con la Storia del nostro paese.
A partire dalla sede, una villa settecentesca che fu donata dalla famiglia Magnani per la creazione della Regia scuola pratica di Agricoltura, decisa nel 1904 dal Consiglio comunale di Pescia. Avviato il complesso iter burocratico, il 14 luglio del 1907 il Parlamento del Regno d’Italia approvò l’apertura della scuola, in un momento storico in cui il settore agricolo rivestiva particolare importanza. Il primo Consiglio di Amministrazione, presieduto dall’Onorevole Ferdinando Martini, cominciò ad operare nell’anno scolastico 1908/1909, e con esso si sviluppò anche la vera e propria attività didattica, che grazie al Convitto annesso richiamava studenti da ogni regione d’Italia.
Nel 1924, passata al Comune di Pescia insieme ai poderi e ad altri fabbricati
destinati a scopi didattici, cambiò nome e divenne Regia Scuola Agraria Media,
specializzata in olivicoltura. Dal 1933, con il passaggio dal Ministero dell’Agricoltura a quello della Pubblica Istruzione, si trasformò in Regio Istituto Tecnico Agrario; l’impulso dato al settore agrario durante il ventennio fece aumentare gli iscritti e diffuse ulteriormente il buon nome della scuola, nota per il rigore degli studi e il grande impegno richiesto ai suoi studenti, molti dei quali intrapresero studi universitari e carriere professionali di altissimo livello. In epoca repubblicana, infine, la scuola assunse l’attuale denominazione di Istituto Tecnico Agrario Statale, e fu intitolata a a Dionisio Anzilotti, insigne figura di giurista pesciatino legato ad essa fin dalla sua fondazione.
Perché questo ripercorrere, in un luminoso giorno d’estate, l’altrettanto luminosa storia di una scuola che da sempre è vanto della nostra città? Perché il tempo ha portato con sé grandi cambiamenti, la necessità di adeguarsi alle richieste di un mercato in rapida trasformazione e sempre più competitivo; nel contempo la reputazione dell’Anzilotti ha spronato il personale docente a tenere sempre alto il
livello della sua offerta formativa, perché in qualche modo chi vi lavora sente il suo
ruolo come un privilegio. È sempre stato cosi e questo è uno dei suoi tratti
distintivi. Il 2020 si è aperto con un’emergenza sanitaria di proporzioni globali che ha costretto il Ministero dell’Istruzione a prendere decisioni difficili, che in qualche modo si sono riverberate sugli organici e sulla composizione delle classi future. Per questo motivo ci pare che perdere l’autonomia scolastica per un
pugno di studenti mancanti all’appello, senza tener conto delle peculiarità
dell’istituto e della complessità nel gestirlo, che poco ha a che fare con il mero dato numerico, sia un vero peccato, rispondente soltanto alla fredda applicazione di una norma che non fa distinzioni. La figura del dirigente scolastico, che a noi docenti piace ancora chiamare preside, ci pare irrinunciabile, oltretutto in un momento storico cosi difficile come quello che
stiamo vivendo.