Condanna Giurlani. Caos nel Partito Democratico, dimissioni

Lucia Guidi si è dimessa, da tutto, verrebbe da dire. Dalla carica di segretario di circolo Pescia centro, dalla segreteria del partito a Pescia ed ha restituito la tessera del Partito Democratico.

Un’uscita di scena che è seguita al comunicato stampa del Partito Democratico circa la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato Oreste Giurlani al pagamento di oltre 700mila euro.

“Non posso che trarre delle conclusioni nel rispetto della libertà e della coerenza che sempre hanno contraddistinto il mio impegno politico. Impossibile non leggere fra le righe di tale comunicato quanto il Partito Democratico pesciatino assomigli ormai più ad un partito di maggioranza”. Per Guidi, il Pd pesciatino “non coglie il fatto, o peggio ancora, non capisce, che lo stesso si è costituito in giudizio di fatto accusando l’attuale sindaco pro tempore nel processo penale che si sta per concludere a Firenze”.

Per Guidi, che fu assessore all’Urbanistica nlla prima giunta Giurlani, è “inqualificalificabile il comportamento del PD provinciale e regionale che dopo essersi affrettato ad espellere dalle proprie fila, successivamente all’arresto, un personaggio momentaneamente scomodo, oggi, in vista delle imminenti elezioni, vada a tiragli pacche sulle spalle o affoghi in un assordante silenzio anche dopo due sentenze di condanna espresse della Corte dei Conti”.

Poi l’accusa di connivenza, “io sono stata abituata alla coerenza sempre e comunque, sono stata cresciuta con i valori dell’equità e della trasparenza e per questo non posso ad oggi sentirmi più lontana da un PD fatto di false battaglie ideologiche e di sostanziale connivenza“.