“Non penso alle dimissioni, perchè dovrei?”.
Giurlani risponde così a chi, da più parti, invoca le dimissioni da primo cittadino in seguito alla sentenza della Corte dei Conti che lo obbliga a risarcire quasi 900mila euro all’Uncem, l’Unione dei Comuni Montani della Toscana di cui il primo cittadino è stato presidente dal 2005 al 2016. La sentenza è relativa al mancato versamento all’Inps degli oneri previdenziali e assistenziali nel periodo compreso tra il giugno 2011 e il 2016 per dipendenti e collaboratori esterni.
“Sono convinto che in secondo grado emergerà la mia mancanza di responsabilità, anche perché ci sono degli elementi oggettivi che saranno certamente valutati da chi avrà il compito di farlo”. “Si tratta di una vicenda che ha già avuto un epilogo positivo a mio favore in ambito penale, con una assoluzione. Il percorso amministrativo giunge con un differimento di tempi e arriva ora a formulare una sentenza che, a mio avviso, non tiene in dovuto conto che la rateizzazione da parte dell’Inps dei contributi che erano saltati è stata perfettamente aderente alle normative e accettata e concessa da parte dell’istituto di previdenza”.
Giurlani afferma anche che “ad ulteriore riprova c’è il Durc, documento rilasciato dalla stessa Inps in data 15 luglio 2016 e che non è stato tenuto conto dalla Corte dei Conti per la sentenza di primo grado , ovvero poco tempo prima che io lasciassi la presidenza, che attesta che l’Uncem, in quella data, risulta essere in regola nei confronti di Inps e Inail. Quello che è successo dopo, non lo posso certamente sapere”.