Non destano preoccupazione la situazione dei ponti Collodi a Collodi, via Pasquinelli, Europa, S.Lorenzo, Stiappa, San Francesco, Macchie di San Piero e Pesciamorta.
Il ponte del Marchi, al contrario, dovrà essere oggetto di una analisi ancora più approfondita per stabilire le modalità di intervento per restituirlo al transito veicolare.
Secondo lo studio, commissionato dall’amministrazione comunale all’ingegner Enrico Mangoni addirittura prima che si verificasse il crollo del ponte Morandi, i ponti pesciatini non presentano, generalmente, particolari problemi strutturali. C’è bisogno, come per qualunque costruzione, di una manutenzione ordinaria per intervenire su alcuni aspetti che possono essere pianificati senza una particolare urgenza.
Diverso è il caso del ponte del Marchi, che avrà bisogno di un piano di intervento ulteriore. La struttura risale a 70 anni fa e non esistono particolari descrizioni sui passaggi realizzativi anche perché era un ponte costruito da privati. Dagli elementi in possesso risulta essere stato utilizzato cemento non particolarmente pregiato.