Presentazione del Crocifisso “vivo” in San Francesco. Sabato 28. Sul volto l’ultimo spasmo

Sabato 28 dicembre alle 11 nella chiesa di San Francesco sarà svelato il Crocifisso “vivo”.

“…quel Volto rivolto verso l’alto è la sua alta e rara peculiarità. Non è il Crocifisso che conosciamo con il capo reclinato sul petto e con la muscolatura rilassata nell’abbandono della morte. Il Crocifisso in San Francesco è vivo“. Sono le parole di Padre Vittorio Maggi al termine del restauro del crocifisso ligneo dell’altare maggiore nella chiesa di San Francesco.

Si tratta di un’opera la cui realizzazione è collocata nei primi anni del 1600, in legno policromo, meccato e dorato. E’ ritenuta di pregiata fattura per il tempo. La tecnica utilizzata ad effetto bronzo, lo stile plastico e la resa anatomica, nella tensione verso l’alto del Crocifisso ancora vivo che guarda al Padre, rimandano all’epoca di Guido Reni e di Gian Lorenzo Bernini.

L’anonimo e sconosciuto artigiano dell’epoca riuscì a cogliere e incidere sul Volto l’ultimo spasmo che precede la morte, il preciso momento in cui rivolge al Padre le sue ultime e strazianti parole “Perché mi hai abbandonato”.

Banca di Pescia e Cascina ha sostenuto il restauro. Il restauro è stato eseguito dalle restauratrici Ilaria Nardini e Laura Lanciotti sotto la supervisione della funzionaria della Soprintendenza di Firenze Jennifer Celani.

Prima del restauro il Cristo si presentava molto scuro, in alcune zone era caratterizzato da tonalità quasi nere, ciò era imputabile ad interventi di ridipintura durante i quali, sono state stese colorazioni scure, verdastre e porporine, nascondendo l’originale coloritura ad effetto bronzo con il perizoma realizzato a foglia oro.