Porto Alegre sommersa dall’acqua. La toccante testimonianza di un pesciatino. Morti e sfollati

Alessandro David Andreini è un pesciatino, nato nella nostra città nel 1969 e qui vissuto fino al 2004. Da adolescente ha giocato a basket, nella Cestistica Pescia. Ha ancora parenti e tanti amici a Pescia che viene a trovare almeno una volta all’anno.

Per questioni familiari quasi 20 anni fa è andato a vivere in Brasile a Porto Alegre. Con sua moglie, ed una bambina di appena un mese, accolta nell’ambito di un programma di ospitalità di bambini lasciati soli, abita al decimo piano di un condominio a Porto Alegre, nel sud nel Paese, nella regione del Rio Grande Do Sul, grande quasi come l’Italia.

La regione è stata colpita nelle settimane scorse da una tremenda catastrofe ambientale, un’alluvione che ha causato almeno 170 morti e quasi 800mila sfollati. In pochi giorni è caduta tanta pioggia come in tre mesi.

A Porto Alegre c’è un lago, il Guaíba, che in lingua indigena significa incontro delle acque. Lì confluiscono cinque grossi fiumi e tantissimi torrenti”, ha detto Alessandro a il Cittadino.

“Dal terrazzo del mio appartamento, che dista appena trecento metri dal lago Guaíba, vedevamo salire il livello del lago fino a quando, anche per la rottura di 21 delle 23 idrovore, è esondato riversando sulla città milioni di metri cubi di acqua, per lo più di fogna”.

“A quel punto è stato impossibile tentare una via di fuga. Abbiamo lasciato l’appartamento a bordo di una barca della Brigada Militar ed accompagnati in ospedale per accertare le buone condizioni della piccolina…una scena surreale…”, ha detto commosso Alessandro. “Un’intera città, un dedalo di strade e vie, trasformate in un lago, in fiumi…”.

Alessandro e la sua famiglia sono stati accolti nell’appartamento di una zia della moglie. “Con noi avevamo solo qualche vestito per la bambina, nient’altro. Ringrazio gli abitanti del quartiere per l’assistenza che ci hanno riservato…”.

Alessandro è rimasto in contatto con i parenti e gli amici in Italia grazie a WhatsApp e racconta di come, in moltissimi, non potendo disporre di energia elettrica, facevano la fila anche per due ore in alcuni negozi o famiglie che avevano dei generatori a scoppio per la produzione di energia.

Anche l’aeroporto ha subito danni, “rimarrà chiuso almeno fino a settembre, forse dicembre”. “Dovrò rimandare il mio ritorno in Italia…pensaci tu intanto, Luca, a salutarmi Pescia!”.          Luca Silvestrini