Alla fine la parola “privati” è saltata fuori.
Da settimane era nell’aria, ma nessuno, per scaramanzia o incredulità, osava pronunciarla. “La struttura che ospita il SS Cosma e Damiano potrebbe finire in mano ai privati”. Ha invece detto Fabrizio Baldi di Cgil, mercoledì sera nel corso dell’incontro organizzato dal comitato Ri-Nascere in Valdinievole in difesa dell’ospedale. CLICCA QUI
Com’è noto la Regione Toscana ha previsto un piano di investimenti di oltre 14 milioni di euro, in gran parte finazniati dal Pnrr per rendere più sicuro e sostenibile l’ospedale SS Cosma e Damiano. Di questi, 11 milioni e mezzo di euro andranno a migliorare la statica della strutture e per alcuni edifici anche la risposta nei confronti del sisma.
Un progetto naturalmente da apprezzare ma che contrasta con “la politica di massiccia riduzione dei servizi resi dall’ospedale”. Il comitato chiederà alla Regione Toscana “la reale finalità degli investimenti annunciati, non indicata o non ricavabile nel progetto d’investimento presentato nel bando Pnrr”.
“Quali servizi verranno erogati e con quanto personale?”, si chiede ancora il Comitato. In attesa della risposta della Regione, ci ha pensato il sindacalista Fabrizio Baldi a dare la sua versione.
“Ci rimette sempre Pescia”, ha invece detto il sindaco di Buggiano Daniele Bettarini. “E’ necessaria la compattezza tra i sindaci della Valdinievole”. Al riguardo della chiusura del Punto Nascita, “sarebbe stato logico mantenere l’apertura del reparto, anche con un numero di parti inferiore a 500, e nel frattempo chiedere la deroga al Ministero della Salute ed investire in strumentazioni e personale”.
Disilluso e amareggiato è Fabio Berti, primo cittadino di Chiesina Uzzanese. “Di ritorno dagli incontri con i vertici dell’Asl è stato poi sempre fatto l’esatto contrario di quello che ci veniva promesso”. “L’ospedale di Pescia sembra avere un destino già segnato, il declino inarrestabile, se non si verrà a patti con l’azienda sanitaria. Si punti a mantenere uno o due reparti di eccellenza piuttosto che molti di più ognuno con carenze di personale o tecnologie”.