Allarme bilancio. “MANCANO DUE MILIONI di euro nelle casse comunali”

Vanno giù duro il sindaco Riccardo Franchi e gli assessori Vittorio De Cristofaro e Luca Tridente.

L'”operazione verità” sta volgendo al termine. “E’ quanto abbiamo detto sin da subito in campagna elettorale e per questo i pesciatini ci hanno preferito ad altri candidati -ha detto Franchi-. Fare chiarezza sui conti comunali“. E’ stata fatta in stretta sintonia con i Magistrati della Corte dei Conti che da tempo tengono sott’occhio il bilancio della nostra città.

Insomma, i soldi ci sono o no?.

A quanto pare no. Mancano due milioni di euro nelle casse comunali rispetto al bilancio preventivo e al bilancio consuntivo. Il primo era stato approvato dalla precedente amministrazione, il secondo dall’attuale giunta appena insediata ma, ad onore del vero, “visti gli atti presentati”, fu detto.

I due milioni di euro che mancano nelle casse comunali, riflettono “mancate entrate“, “dati incoerenti“, per 1,3 milioni di euro, è stato detto. Per lo più da ricercare nelle voci: Imu, meno 530mila euro, addizionale Irpef, meno 350mila euro, ricavi da parcheggi, meno 100mila euro, refezione scolastica, meno 70mila euro, ed altro ancora.

Si tratterebbe di importi che, a detta di Franchi, De Cristofaro e Tridente, la precedente amministrazione aveva “incautamente iscritto a bilancio senza che vi fosse alcuna possibilità di riscossione“. A titolo di esempio, è la precisazione, “non vi era alcun motivo per prevedere un incasso Imu di 2,3 milioni di euro se, il totale degli immobili gravati dall’imposta moltiplicato l’aliquota da applicare, risulta intorno a 1,8 o 1,9 milioni di euro”.

Ma oltre al danno c’è la beffa. “Appena qualche mese fa Alia -che nella nostra città ha l’incarico di raccolta dei rifiuti e di manutenzione del verde- ha reclamato senza deroghe o rateizzazioni, il pagamento di due bollette, novembre e dicembre 2022, per un totale di poco meno di 600mila euro“.

E ora che succede?

Andiamo avanti per senso di responsabilità -hanno detto i tre con il consigliere comunale Matteo Leggio-. Dichiarare default significherebbe immobilizzare l’attività del Comune e far ricadere sulle famiglie più disagiate il costo di una politica che, evidentemente, ha fatto cilecca”.

Da qualche parte, però, questi due milioni che incidono sulla spesa corrente del Comune vanno trovati. “Sono naturalmente bloccate le assunzioni di personale, anche se in sostituzione di dipendenti prossimi al congedo”. “Con il ricavato della vendita di alcuni beni immobiliari di proprietà del Comune ritenuti non strategici si punta ad abbattere alcuni prestiti o mutui e ridurre così il costo delle rate”. E soprattutto, ahinoi! sarà aumentato il costo di alcuni servizi a domanda individuale. “Saranno prese decisioni ritenute in alcuni casi impopolari, ma non ci sono alternative”.