Dall’Associazione per Pescia e le sue Frazioni Sveglia riceviamo e pubblichiamo
“Visto il continuo avanspettacolo di pronunce, editti e pseudo soluzioni vogliamo simpaticamente partecipare anche noi.
Ormai sono quasi due anni che il Ponte di Ponte all’Abate è stato interdetto al traffico pesante e vi si accede a senso alternato in conseguenza del suo stato di degrado.
Sono stati fatti svariati sopralluoghi, sono già state effettuate dall’Università di Pisa le prove di carico sino a 26 tonnellate ed i calcoli per la verifica dell’idoneità al passaggio di mezzi oltre tale limite. Già a luglio 2021 la Regione ha stanziato 900.000 euro, che la Provincia di Pistoia aveva chiesto per progettare gli interventi necessari ad eseguire i lavori.
Questa a grandi linee è la cronistoria, ma si sta trasformando in una fantastoria, in un racconto senza fine.
Ci troviamo davanti a passaggi infiniti nei tempi e nei risultati, con la conseguenza che ad oggi il ponte versa in uno stato che non può essere migliore di quello di 2 anni fa, dove i jersey sono stati spostati per allargare la carreggiata ed i semafori scandiscono soltanto il passaggio a senso unico dei mezzi pesanti, ma non il controllo del loro peso. Qual è la prospettiva futura? A quegli stanziamenti quando faranno seguito gare di appalti, assegnazione dei lavori e l’inizio di questi? La Provincia ha reso noto alcune settimane fa che entro giugno 2022 saranno appaltati i lavori.
Per ora ci si limita da parte dei vari rappresentanti politici provinciali e regionali di zona a fare via via qualche annuncio, come se ci fosse il “parto dopo pochi giorni” consapevoli, non tanto della sterilità dei loro proclami, ma di quella dei loro atti politici ed amministrativi. Speriamo che quella scadenza non sia come quella di alcuni alimenti, che una volta scaduti basta etichettarli con una nuova e si riparte.
Comunque basta attendere qualche mese e tutti contenti vedremo l’inizio di una nuova era.
Preso atto di questo vogliamo parlare di chi, a breve distanza, è malato dello stesso ‘’virus’’ e di una situazione a nostro parere ancor più grave. Sì, ci stiamo riferendo ai due ponti, quello di Via Pasquinelli ed il Carlo Collodi, che sono ad oggi i passaggi obbligatori per l’attraversamento del paese in uscita.
Le analogie sono storiche ed evidenti:
-Strutture costruite in epoche non recenti
-Traffico pesante molto intenso
E’ noto a tutti, infatti, che questa zona è attraversata giornalmente da un intenso traffico di mezzi autoarticolati (circa 500 camion al giorno) viste le attività di produzione e trasformazione della carta site nel comune di Villa Basilica. Appare altrettanto evidente che quel traffico, oltre a non essere sostenibile dal punto di vista della qualità dell’aria e della sicurezza stradale, è oltremodo insostenibile dal punto di vista strutturale dei due passaggi sul fiume e il carico che viene a determinarsi sui due attraversamenti. A conforto di questo è stato anche redatto il 28/01/2019 un esame della situazione dallo Studio Mangoni di Agliana che, per quanto parziale e solo visivo, motiva in maniera inequivocabile l’inappropriatezza dei due ponti, vista la loro “vetustà” ed in considerazione delle modalità costruttive e dei materiali usati, nonché le diverse esigenze di utilizzo maturate negli ultimi anni.
Tale studio asserisce altresì la necessità di una radicale quanto immediata ristrutturazione dei due manufatti. Il Comune di Pescia, che ne ha la responsabilità, ha fatto e continua a fare orecchie da mercante, la stessa amministrazione che aveva commissionato lo studio, sprezzante del pericolo come se si dovesse aspettare un evento magari disastroso per convincersi. Sicuramente sanare i ponti collodesi non è la soluzione ideale per risolvere le problematiche attinenti anche alla salute e alla sicurezza degli abitanti del piccolo borgo. La soluzione sarebbe la realizzazione di una nuova direttrice, ma questo è un altro capitolo della storia.
Restiamo quindi in ecumenica attesa nel verificare che ciò che deve essere fatto venga eseguito nei tempi annunciati, senza attendere l’arrivo di una cometa.