Sputnik V. Il pesciatino che vive in Russia: “Io, positivo al Covid. Vaccinazioni nei centri commerciali”

Massimo Pierotti, manager pesciatino di una multinazionale italo – russa operante nel settore ceramico, vive da anni a Mosca con la sua famiglia.

“Le mie prime esperienze lavorative in Russia sono cominciate nei primi anni duemila. All’inizio soggiornavo qui per periodi limitati durante l’anno, poi dopo che i miei interessi professionali si sono spostati sulla cooperazione con aziende locali ho deciso di trasferirmi in maniera permanente a Mosca”.

Massimo è risultato positivo al Covid-19 lo scorso dicembre. “Ho avuto febbre alta per 12 giorni e poi di colpo la temperatura si è normalizzata. Ho impiegato un mese e mezzo per uscirne totalmente”.

La sua famiglia non è stata contagiata durante il periodo della malattia, “per cui abbiamo deciso di ricorrere alla vaccinazione di mia moglie e dei miei suoceri”. “Vaccinarsi qui è molto semplice: ci si può recare negli ospedali pubblici o in cliniche private dove l’unico costo da sostenere è quello della siringa e dei disinfettanti”.

“Ci si può vaccinare anche in decine di aree allestiti nei centri commerciali. Basta sottoporsi preventivamente ad una breve visita medica”. Tutto questo 7 giorni su 7 fino alle otto di sera. Non esistono liste di priorità, “mia moglie di 40 anni senza patologie particolari si è vaccinata assieme alla madre di 68”.

Il paese è stato colpito da un numero elevato di contagi, ma una serie di provvedimenti hanno consentito di rallentare la pandemia e risollevare l’economia interna. “Smart Working obbligatorio per tutte le aziende per almeno il 75% dei dipendenti; divieto per gli over 65 di lavorare in ufficio e di prendere mezzi pubblici e chiusura di negozi e ristoranti nei primi mesi. Fabbriche e cantieri hanno continuato a lavorare. Nessun divieto di spostamento tra città o regioni”, ha detto Massimo Pierotti.

La vita adesso a Mosca ha assunto connotati più vicini alla normalità, si può circolare liberamente all’interno del paese e fuori dai confini nazionali. Al rientro da un paese straniero ai cittadini russi viene fatto il tampone, se negativo non c’è alcun obbligo di quarantena. I cittadini stranieri devono arrivare con un test PCR effettuato nelle 72 ore precedenti”.

“Per quello che mi riguarda ho ricominciato a viaggiare per lavoro e dopo un anno di lontananza a riabbracciare la mia famiglia a Pescia”.