Dal Partito Democratico riceviamo la seguente nota:
“Dopo Aramo, Veneri. E chissà quanti ne seguiranno. I cittadini si troveranno antenne di quasi 30 m e gli amministratori del Comune ci hanno dormito sopra.
Quale sarà il prossimo paese a scoprirsi un cantiere da un giorno all’altro? Da due anni si sa che i gestori di telefonia stanno potenziando la rete in vista del superamento del 4G ma il Comune di Pescia si è ben guardato da fare l’unica cosa che poteva e doveva fare: sfruttare la possibilità data dalla legge regionale del 2011 e realizzare il piano comunale degli impianti di telefonia mobile che definisse l’ubicazione degli impianti.
Vari Comuni hanno sfruttato questa possibilità e hanno definito, realtà per realtà, i punti dove gli operatori possono installare i ripetitori, evitando la proliferazione dei pali ma concentrando tutti gli operatori in un unico punto paese per paese. A Pescia invece, visto che il Comune se ne è dimenticato, ogni gestore può andare a trattare con un privato, affittare il terreno e mettere il suo impianto. Un altro operatore farà lo stesso e così aumentano a dismisura pali e impianti.
Nessuno di noi è contrario all’avanzamento tecnologico: esso va governato ed i Comuni hanno gli strumenti. Anziché fare un’ordinanza sul 5G che non aveva un fondamento giuridico e scientifico ma che andava di moda, Giurlani poteva dedicarsi a regolare la tecnologia 4G che a Pescia aumenta in modo totalmente disordinato perché il Comune se ne è dimenticato che poteva regolarla.
Ridicolo scaricare sul Governo Conte le proprie responsabilità: i Comuni possono ancora regolare gli impianti sul loro territorio. In ogni caso le pratiche di Aramo e Veneri sono precedenti al decreto Semplificazioni: quindi questo conferma che il Comune si è dimenticato di regolare un aspetto fondamentale per la gestione del territorio. L’innovazione tecnologica è un valore che la politica è chiamata però a governare nel rispetto della salute dei cittadini: Giurlani aveva gli strumenti per regolarla e non lo ha fatto.
Se ne assuma la responsabilità”.