“Che cos’è una regola?”. Con questa domanda è iniziato l’intervento dell’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo al Palagio di Pescia. Poi si toglie la giacca, afferra il microfono e si mischia nella platea. A comporla è una delegazione di ragazzi degli istituti superiori della città: sono soprattutto studenti del liceo Lorenzini che hanno preso parte al progetto «Costituzione. Una bussola per la democrazia» organizzato dall’ANPI.
Il nome di Colombo è legato alle indagini sul delitto Ambrosoli, sulla Loggia P2, sul lodo Mondadori ed in particolare all’inchiesta Mani pulite. Lasciata la magistratura, ha fondato, nel 2010, l’associazione Sulle regole, la cui finalità è promuovere la riflessione sul senso della giustizia, sulla Costituzione e sul rispetto della legalità attraverso incontri con gli studenti e le scuole.
Il suo intervento al Palagio, difatti, è stato un dialogo, non una lectio magistralis. Ha invitato pazientemente, senza sottrarsi all’ironia e allo scherzo, a rispondere e riflettere alla domanda. Dai videogame a Don Rodrigo, dalla ricetta della torta di mele alla discriminazione del «lei» e del «tu». La regola non è un’imposizione, ha detto. L’imposizione priva l’individuo della responsabilità. La regola è un aiuto, uno strumento che ci consente di giungere all’obiettivo. Giorgio Scrofani