Palio. Tutti bravi ma… . Tra l’interminabile corteggio e l’idea di una nuova organizzazione

Si è da poco conclusa la settimana degli eventi legati al 42° Palio dei Rioni. Lo diciamo ogni anno, ma la sensazione stavolta è più forte che mai. E’ stata un’edizione da record, seguitissima. A cominciare dal torneo di Palla al paniere, domenica 25 agosto, seguito da tantissimi curiosi, per lo più appassionati genitori e nonni dei piccoli in età compresa tra i 9 e i 12 anni.

“Tutto esaurito” anche nelle quattro cene propiziatorie, dove a conti fatti sono stati almeno seicento gli avventori.

In tantissimi hanno anche seguito, venerdì 30 agosto, le cerimonie di benedizione del Palio e degli arcieri, nella chiesa di San Michele, e il sorteggio dei bersagli, in piazza Mazzini. Un po’ meno, invece, il concorso “La Bellezza e l’Eleganza della Donna nel Medioevo e nel Rinascimento”.

Quanto alla domenica, tantissime persone erano distribuite lungo le vie della città per apprezzare il corteggio storico. Moltissime altre sono entrate in piazza Mazzini per seguire da vicino la disputa degli arcieri, alcune hanno invece preferito fare due passi per la città e mangiarsi un gelato.

Insomma…tutto è andato per il meglio! Bravi gli arcieri, che hanno reso entusiasmante la gara fino allo scoccare dell’ultima freccia, e bravissimi i volontari delle quattro contrade, che hanno il merito di coinvolgere tantissimi giovani, tenerli lontani dalle strade, farli relazionare tra loro.

Eppure, secondo noi, qualcosa andrebbe rivisto. Lo diciamo ogni anno, nei giorni seguenti il Palio, ed abbiamo la sensazione di non essere gli unici a pensarla così. Senza alcuna pretesa, per carità, ma una riflessione, questa sì, ci auguriamo che qualcuno la faccia, perché la manifestazione più bella di Pescia deve proseguire. Procediamo con ordine.

Il corteggio storico è troppo lungo. Oltre due ore di percorso sono decisamente troppe. Sfinisce chi vi partecipa, figurarsi gli spettatori. La si smetta dunque di volerlo far transitare ad ogni costo dai territori delle quattro contrade. Ogni Rione potrebbe invece decidere di dare visibilità a musici o sbandieratori nelle sere precedenti al Palio con un corteggio all’interno del proprio territorio prima di giungere in piazza Mazzini per gli spettacoli.

Nel corteggio c’è bisogno di regole ferree. Molti figuranti tengono un passo diverso dagli altri, parlottano tra loro o con il pubblico, ridono a squarciagola, sbuffano. Indossano occhiali e orologi (nel Medioevo di certo non c’erano) e masticano sgarbatamente chewingum. Tutto quanto va a discapito del resto del gruppo che invece si attiene a precise regole storiche in modo ordinato.

Basta con quelle inutili premiazioni che mettono in imbarazzo anche chi il riconoscimento deve riceverlo e delle quali non se ne capisce bene il senso. Quest’anno la consegna di riconoscimenti ad amministratori o autorità ha impegnato quasi tre quarti d’ora, mentre nuvoloni neri incombevano sul campo di tiro. Si trovino altri momenti nel corso della settimana per la consegna delle targhe.

Tra un arciere e l’altro è necessario che si aggiorni lo spettatore sul punteggio. Perché non farlo? E’ come andare a vedere una partita di basket senza che vi sia il segnapunti, immaginate?!

Tenere aggiornato il punteggio, di per sé complicato anche per gli addetti ai lavori, servirebbe a coinvolgere di più lo spettatore, altrimenti ignaro di come stiano andando le cose, ed a rendere omaggio all’arciere più bravo. Che male c’è?

L’organizzazione del Palio deve essere affidata ad un ente terzo rispetto ai Rioni che ne hanno già mille da fare. L’ente potrebbe essere partecipato da Comune di Pescia, Provincia di Pistoia, Regione Toscana e Camera di Commercio. Ma anche da Confcommercio, Confesercenti e da quelle emittenti televisive locali che dalla messa in onda del Palio raccolgono pubblicità per le proprie casse e che pertanto potrebbero reinvestire le risorse raccolte nell’evento stesso. Ai quattro rioni, che rimarrebbero “la ragione d’esistere” di tutta la faccenda, rimarrebbe il compito di dare l’indirizzo storico e scientifico alla manifestazione.

L’ente dovrebbe pertanto avere una propria personalità giuridica con la quale poter più facilmente accedere a bandi regionali od europei, se vi sono, per lo sviluppo dei territori. Muoversi sul difficile terreno del marketing e della promozione. Ed avere una “forza lavoro” indipendente da quella dei Rioni.

In queste righe ci saranno degli errori, non c’è dubbio, ma vogliono esprimere da una parte il disagio di moltissimi detrattori che del Palio “non gliene va mai bene una”, e dall’altra l’entusiasmo di chi invece “non vedo l’ora che sia il prossimo settembre” per vivere ancora giorni belli come quelli appena trascorsi e perché “vinceremo noi”.

A disposizione…