Mercato a Collodi. La Fondazione fa saltare il banco

La Fondazione Collodi si schiera a fianco dei commercianti e contro l’amministrazione Giurlani al riguardo della collocazione del mercato settimanale a Collodi. “La decisione del Comune di Pescia comporta nei fatti l’impossibilità di accogliere un numero molto elevato di turisti che, diamo il dato ufficiale, sono stati nei giorni di martedì del 2018 oltre 17.000 tra Parco di Pinocchio e Storico Giardino Garzoni -ha detto il presidente Pier Francesco Bernacchi-. Il Comune ha confermato il trasferimento del mercato settimanale da piazza San Bartolomeo a piazza della Pace, nonostante la Fondazione Collodi abbia prospettato al Sindaco, anche durante il proprio Consiglio Generale di cui lo stesso fa parte, le gravi problematiche e i danni all’economia di Collodi discendenti da questa improvvida decisione, anche per il commercio in sede fissa di carattere turistico e per i pochi esercizi food e no food che faticosamente sopravvivono”.

Per Bernacchi, l’idea del mercato settimanale non è mai emersa in sedi pubbliche e pertanto “il Comune di Pescia ha istituito il mercato settimanale a Collodi senza alcuna consultazione con la Fondazione Collodi e con gli operatori economici della frazione”. “In conseguenza della situazione creatasi con decisioni legittime ma unilaterali del Sindaco e della sua Amministrazione, la Fondazione Collodi ritiene di non procedere alla sottoscrizione dell’accordo quadro Fondazione/Comune per iniziative attinenti Pinocchio/Collodi, già deliberato dalla Giunta, in attesa di vedere almeno messe in pratica le misure di attenuazione del danno portato dal mercato settimanale, tra le quali la Fondazione propone che piazza San Bartolomeo sia riservata ogni martedì ai visitatori del Parco di Pinocchio offrendosi di effettuare i relativi controlli di accesso con proprio personale.

La Fondazione Collodi conferma anche di avere in corso una iniziativa di particolare rilievo relativa alla realizzazione del nuovo Paese dei Balocchi e che tale investimento può essere gravemente pregiudicato dall’unilaterale iniziativa del Comune di Pescia. Conseguentemente la Fondazione Collodi ha dovuto sospendere le attività in corso per valutare o meno se siano ancora possibili nuovi investimenti a Collodi o se siano da considerare le proposte sempre più forti che provengono da luoghi diversi.