Arianna Ghera, pesciatina doc, spopola in Italia

Hai voglia di ascoltare e ballare della bella musica? Anni ’60 o latino americano? Liscio o balli di gruppo? Prenditi qualche ora di tempo e vai alla ricerca di Arianna Ghera, pesciatina doc, che con la sua “Arianna Ghera Orchestra Toscana” sta spopolando in tutta Italia.

Arianna è figlia d’arte, suo padre è Licio Ghera, bravo, conosciuto ed apprezzato musicista. “Più pesciatina di così”, dice Arianna. Arianna è nata nel 1969. Nel 1978 è andata ad abitare a Vellano, il paese dell’amata madre. “Ma i miei parenti pesciatini abitano ancora sul Palagio dove ho vissuto gli anni dell’adolescenza e dove ho ancora tantissimi amici”. Oggi vive in Val di Chiana, a Pozzo della Chiana precisamente, con il compagno Mario Marcelli che è anche suo “collega” nel lavoro e con il quale ha fondato 9 anni fa l’“Arianna Ghera Orchestra Toscana”.

Ma com’è nata la passione per la musica, Arianna?
“Ho ancora in mente, quando avevo appena due anni, che guardavo mio padre mentre suonava e cantava, anche in casa. Provavo ad emularlo, ma allora ero davvero piccola. Appena qualche anno più tardi però, all’asilo dalle suore in Duomo, non mi tiravo certo indietro quando c’era da cantare le canzoncine alle recite. Oppure quando il babbo organizzava qualche spettacolo qua e là, come “Il canarino d’oro” a Vellano. Insomma, la
musica e il canto erano già in me”.

Arianna ha cominciato a studiare pianoforte all’età di 7 anni “dal Maestro Piero Papini”, e a 13 anni, “dopo le scuole dell’obbligo mi sono iscritta al Conservatorio a La Spezia e  successivamente a Pistoia per studiare pianoforte e canto corale”. La carriera di musicista, Arianna, l’ha scritta nel nome, anzi nel cognome. “E’ di origine austro-ungarico. E’ una stirpe di musicisti, artisti e attori di strada approdati in Lucchesia nel ‘700. Da lì provengono gli avi del ceppo di mio nonno Furio, Zazzerone, anche lui suonatore di  armonica a bocca e cantastorie, che si stabilirono a Pescia alla fine del 1800.
“La mia prima serata come cantante è stata a 17 anni, a Villa Rospigliosi a Lamporecchio,  con babbo Licio, Roberto Gabbrielli, che era mio marito, e Vittorio Camillo Damiani che all’epoca costituivano l’orchestra “I Ciao”.

Arianna ha lavorato anche sulle navi della Costa Crociere, dal 1991. “Per diversi anni ho girato il mondo. E’ stata un’esperienza bellissima che ha consentito di perfezionare il mio bagaglio professionale.

Arianna è piena di sorprese e ha tante passioni: i cani, ad esempio, che sono “intelligenti e
sensibili”, l’arte, la storia antica, la musica classica e lirica. E la cucina. “Sono una brava cuoca, è un’eredità di mamma Lia che ormai non ho più con me…”. Ha conosciuto
Zucchero, “è un amico di babbo Licio, lavoravano insieme in gioventù”, Renato Zero, Pupo con il quale ha cantato insieme ad uno spettacolo alle Terme a Montecatini, Califano, Facchinetti “quello dei Pooh, in sala di incisione”, Alex Britti e due mostri sacri della musica italiana come Gino Paoli e Mina.

Nonostante la lontananza da casa, Arianna non smette di pensare a Pescia. Il suo desiderio, il sogno nel cassetto, sarebbe un giorno “fare uno spettacolo, un concerto mio, al Teatro Pacini a Pescia con la mia band e devolvere il ricavato in beneficenza. Ovvio, perchè quando puoi devi fare del bene al prossimo…no!?”.

L’intervista completa su https://www.ilcittadinopescia.it/download/gennaio_2019.pdf