Il presidente della Provincia di Pistoia Rinaldo Vanni, in vista della prossima scadenza, il 31 marzo, per l’approvazione del bilanmcio 2018/2020, ha scritto ai parlamentari eletti dei collegi di Pistoia.
“La Provincia di Pistoia non sarà in grado di presentare una proposta di schema di bilancio in pareggio in quanto i dati evidenziano uno squilibrio pari a € – 4.006.856,90 sul 2018, € – 4.434.054,85 sul 2019 e € -4.362.035,03 sul 2020”. Secondo Vanni, “già dal 2015, la Provincia di Pistoia, ha dovuto attivare manovre straordinarie, previste dalla normativa, per trovare la chiusura del bilancio di previsione, come:
1. L’approvazione delle aliquote dei tributi provinciali al massimo
2. L’approvazione di bilanci solo annuali, spesso a esercizio quasi concluso, (condizione che
impedisce di fatto ogni programmazione)
3. L’applicazione di avanzi liberi, destinati e vincolati
4. La ripartizione dei contributi assegnati in corso d’anno dallo Stato con i vari decreti Enti locali o Milleproroghe (sempre insufficienti a coprire le effettive esigenze)
5. L’attivazione di piani di riparto sulla base della solidarietà tra enti
6. La rinegoziazione di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti
7. L’utilizzo di entrate straordinarie per la copertura di spese correnti.
Il paradosso è che se la Provincia non approvasse entro i termini di legge il bilancio
di previsione 2018/2020, dovrebbe dichiarare il dissesto o il predissesto ma, è bene precisare, che “lo squilibrio non deriva da una cattiva gestione attuata dalla Provincia, ma all’eccessivo prelievo di risorse da parte dello Stato e pertanto la soluzione non
può che essere il ripristino delle risorse di cui la Provincia deve tornare a disporre”.






































