Scontro nel Pd. Romoli punzecchia Romagnani

Stando almeno alle ultime dichiarazioni, tra Elisa Romoli, segretario del Partito Democratico a Pescia, e Nicola Romagnani, componente del comitato direttivo Pd e segretario del circolo Pescia centro, non corre proprio del buon sangue. 

Romagnani, nel pomeriggio di lunedì, aveva “apostrafato” i componenti del comitato direttivo come “i 40 illuminatissimi eletti”. E spronava, “Va cambiata aria. Non ci sono più equilibri da mantenere o poltroncine da difendere”.

Elisa Romoli, dal canto suo, ha risposto a Romagnani: “Un nostro dirigente va dicendo ai quattro venti: è l’ora di finirla con “poltroncine e micro-correnti”. Tutto vero, soprattutto quando in passato queste sono servite soltanto per ottenere ruoli fortemente pretesi solo per gratificazione personale”, è la stoccata.

Romoli poi ha analizzato i risultati delle recenti elezioni politiche, “il Partito Democratico è uscito pesantemente sconfitto sia a livello nazionale che locale. A Pescia il Partito Democratico è ancora il primo partito, e rapportato il dato odierno al dato delle politiche del 2013, ha perso consensi in percentuale minore rispetto al resto della Toscana e della media della Provincia di Pistoia. Quest’ultimo aspetto, considerato quanto accaduto a Pescia nell’ultimo anno, non ci pare dato di poco conto.  Sarà necessaria comunque un’analisi accurata dei risultati nelle singole sezioni, per capire perché in alcune zone precise del nostro Comune il partito non sia stato in grado di mantenere i consensi e questo anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative. Partendo da una valutazione analitica del dato di queste elezioni politiche dovrà prendere avvio l’elaborazione del programma amministrativo e la selezione delle persone che saranno candidate a portarlo avanti. Dovremo ascoltare e parlare con le persone che ci hanno dato fiducia, con coloro che hanno comunque posizioni moderate e non si riconoscono pienamente in uno schieramento di centrodestra che si mostra ormai anche a Pescia a forte connotazione leghista e con coloro che non si sono recati al voto”.