Francesco Conforti, si sente tanto parlare di Patti Territoriali, ma cosa sono di preciso? E cosa, secondo Lei, non è stato rispettato?
I patti territoriali sono il documento su cui si basa l’organizzazione dei servizi sanitari nella provincia di Pistoia. Essi hanno valore finché confermano e garantiscono ciò che è stato di comune accordo sottoscritto da tutti i Comuni della Provincia. In particolare faccio riferimento a quelli della riorganizzazione sanitaria, firmati a Pistoia nel giugno 2013, al culmine del periodo più critico di una delle più pesanti crisi economico-finanziarie italiane, con tagli e trasferimenti di risorse dalle periferie alle Regioni e di conseguenza a Roma. Questi patti, firmati da tutti i comuni della Provincia, dovevano stabilire pari equità dei servizi e la pari dignità di tutti i cittadini della Provincia di Pistoia. Ma le cose non sono andate proprio così. Io mi sono reso conto fin dall’inizio che, nella loro realtà attuativa, i patti venivano stravolti. Il dissenso è stato reso pubblico anche in occasione del 5 ottobre 2013 quando, come unico Comune della Valdinievole, disertammo in segno di protesta l’inaugurazione del Pronto Soccorso con lo spostamento dei letti pediatrici, contrariamente a quanto stabilito 4 mesi prima, in cui si diceva che sarebbero stati destinati all’area infantile.