La Toscana definisce i 16 accorpamenti chiesti dal Ministero per l’anno scolastico 2026/2027, ma li sospende in via cautelativa.
La decisione è stata sancita in una delibera di giunta. L’atto lascia invariato il numero di 466 istituzioni scolastiche autonome attualmente presenti in Toscana.
Alla base della sospensione degli accorpamenti l’attesa dell’esito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il Dm 124/2025 che vede al centro la questione del criterio adottato per la definizione del numero di autonomie scolastiche da ridurre: vale a dire la stima della popolazione scolastica anziché l’entità effettiva così come comunicata nei mesi scorsi dall’Ufficio Scolastico Regionale.
“Continuiamo a tenere un atteggiamento di profondo rispetto delle istituzioni e per questo procediamo con la definizione degli accorpamenti richiesti, ma prima di adottare definitivamente scelte che, incidendo sulla funzionalità del sistema scolastico, possono rivelarsi inopportune e creare traumi nei territori siamo determinati ad avere chiarimenti su questo punto cruciale”, ha spiegato il presidente Eugenio Giani assieme all’assessora all’istruzione Alessandra Nardini.
Nel caso della Toscana, si tratta di uno scostamento di circa 8mila studentesse e studenti tra quanto stimato dal Ministero e quanto attestato dall’USR della Toscana: 428.679 studentesse e studenti contro 436.671 iscritte e iscritti reali.
“La nostra battaglia è iniziata ormai due anni fa, quando sia esprimendo sempre, in ogni passaggio, un voto contrario in Conferenza delle Regioni, sia presentando ricorsi, ci siamo convintamente opposti ad una logica di tagli alla scuola pubblica.
Il primo anno, quando il Governo ci imponeva 15 tagli, anche grazie alla nostra opposizione, con il Milleproroghe siamo riusciti a limitarli a 4. Lo scorso anno poi ci siamo rifiutati di tagliare ancora, ottenendo una marcia indietro totale del Governo: un risultato straordinario che ha salvaguardato integralmente le attuali 466 autonomie scolastiche toscane”, fa notare l’assessora Nardini che ha sottolineato come “quest’anno il Governo impone nuovi tagli, addirittura 16, dimenticando anche che la Toscana ha già effettuato negli anni scorsi un corretto dimensionamento, anche attraverso la creazione di istituti comprensivi, in un’ottica di continuità verticale. Restiamo contrari nel merito e del metodo rispetto a quanto viene imposto dal livello nazionale e chiediamo almeno di rivedere i numeri dei tagli, visto che la popolazione studentesca toscana presenta numeri più alti rispetto a quelli considerati dal Ministero”.







































