PLAFOND SPESE DETRAIBILI. Fissato un tetto alle spese | Laura Bianchi

A partire dal 2025, sono introdotte dei limiti alle detrazioni IRPEF per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 € (L.207/2024, c.10).  Viene infatti fissato un tetto alle spese detraibili che varia in funzione del reddito complessivo dichiarato e della situazione familiare: in base al reddito viene infatti applicato un coefficiente determinato secondo il numero dei figli fiscalmente a carico e presenti nel nucleo familiare del soggetto. Con un reddito tra 75.000 e 100.000 euro, il limite massimo di spesa detraibile sarà 14.000 € con più di due figli a carico, mentre il minimo corrisponde ad € 7.000 in assenza di figli. Con un reddito superiore a 100.000 €  il limite massimo sarà di 8.000 € e il minimo di 4.000 €.

Vengono escluse da tale limitazione le spese sanitarie, investimenti in start up e PMI innovative, interessi passivi su mutui e premi di assicurazione relativi a contratti stipulati entro il 31/12/24.       Preme ricordare che, non avendo la norma effetto retroattivo, vengono inoltre escluse da ogni limitazione le rate di spesa (es. per ristrutturazione etc.) sostenute fino al 31/12/2024.

Vediamo un esempio: in caso di spese di ristrutturazione pari ad € 120.000, detraibili al 50%, con un reddito  pari ad  85.000 € e nessun figlio a carico, se sostenute nel 2024, la spesa detraibile corrisponde ad € 6000 annue per 10 anni; le medesime spese, se sostenute nel 2025, essendo il limite massimo di spesa fissato ad € 7.000 la detrazione massima sarà di 3.500 € con una perdita di 2.500 € annui ossia pari ad € 25.000 totali (in questo caso è come dire che la detrazione effettiva non corrisponde più al 50% ma è circa un 29%).

Poichè la limitazione riguarda l’ammontare della spesa che dà poi diritto alla detrazione e non la detrazione stessa, in presenza di diverse tipologie di spesa che vanno a formare il plafond massimo, occorrerà valutare attentamente quale tipologia di spesa rinunciare, cercando di mantenere le spese con aliquota di detraibilità maggiore. Ad esempio, in presenza di spese per ristrutturazione su seconda casa con aliquota di detraibilità al 36% e spese per ristrutturazione abitazione principale  che prevede un’aliquota del 50%, conviene chiaramente mantenere queste ultime, infatti in presenza di spese sostenute per ciascuna tipologia paria 10.000 € ed un limite di 7.000 €, nel primo caso la detrazione sarà di € 2520 (36% di 7000) mentre nel secondo 3500 € (50% di 7000).

Per i quesiti: laura7701@virgilio.it