CHIUDE L’OBITORIO. I defunti a casa o nelle sale del commiato. “Nessuna dignità”

Da lunedì 31 marzo sarà chiuso l’obitorio all’interno dell’ospedale di Pescia. Prendono il via i lavori di ristrutturazione annunciati un anno fa e che prevedono, tra le altre cose, anche la riqualificazione della camera mortuaria.

Quasi 12 milioni furono annunciati, per il consolidamento ed il risanamento statico dell’ospedale e dell’ex filanda. I lavori, senza dubbio e salvo proroghe, dovranno terminare nella primavera del 2026.

Il rito della vestizione dei morti, prima della sepoltura, sarà effettuato in un locale nei pressi dell’ex farmacia nel seminterrato dell’ospedale dove però il feretro non potrà più sostare ma dovrà essere trasferito nelle abitazioni dei parenti più stretti o nelle sale del commiato.

“E’ tutto così incredibile -dicono dal Comitato Rinascere in Valdinievole-. Da tempo, all’ospedale di Pescia non si nasce più…ora non è più nemmeno garantita una morte dignitosa, per il defunto sballottato da una parte all’altra, e per i parenti ed amici che non avranno un luogo di raccoglimento”.

Quel che stupisce è che la cosa non è stata resa ancora pubblica, è stato fatto tutto alla chetichella. Nemmeno l’amministrazione comunale, che certo sarà a conoscenza di una cosa di questo tipo, non si è degnata di informare la cittadinanza”, è l’amara rivelazione del Comitato.

Che aggiunge. “Perchè non si è pensato ad un’altra sistemazione come, ad esempio, la chiesa di Sant’Antonio Abate, prospiciente l’ingresso dell’ospedale?”. Il timore, in mancanza di precise comunicazioni, è che anche terminati i lavori di riqualificazione, “l’obitorio sarà solo un luogo di passaggio, tra il luogo del decesso e la sepoltura”.