Il matrimonio in imminente pericolo di vita è una procedura che costituisce una eccezione. Qualora uno dei due aspiranti sposi sia in pericolo di vita, la celebrazione del matrimonio è immediata. Non occorre procedere ad alcun adempimento amministrativo.
Un evento, che nella sua tragicità, riesce comunque a strappare qualche amaro sorriso.
E’ quello che è accaduto nel pomeriggio di venerdì all’ospedale SS Cosma e Damiano di Pescia.
Simona Riccomi e Roberto Biagioni, 55 anni lei, 61 lui, hanno detto “si”. I due, conviventi da moltissimi anni, sognavano un matrimonio diverso, come lo immaginiamo tutti. La chiesa, il ricevimento, gli amici e musica e balli. Purtroppo le condizioni di salute di Roberto, operato di urgenza per un grave aneurisma, hanno costretto i due a rivedere i programmi, anche per le eventuali decisioni legali od amministrative che dovessero rendersi necessarie.
Il matrimonio si è celebrato alla presenza dei testimoni Giuliana Riccomi, Remo Riccomi, Francesco Sabattini e Cristina Baldi. L’officiante è stato l’assessore Maurizio Aversa.
Per Roberto ci sono ancora speranze di rimanere in vita. Se le sue condizioni miglioreranno, se il suo fisico saprà reagire all’intervento già subìto, nei prossimi giorni o settimane sarà sottoposto ad un’altra delicatissima operazione.
I neosposi e con loro i parenti e gli amici hanno desiderato ringraziare attraverso il nostro giornale la Direzione sanitaria, il Direttore dell’unità intensiva dottor Filippo Bressan, tutto il personale della terapia intensiva, medici, anestesisti ed infermieri, la coordinatrice Roberta Gentili che si sono adoperati, in pochissime ore, affinchè il matrimonio potesse svolgersi. Luca Silvestrini
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