Ponte all’Abate. Assemblea poi il via ai lavori. Tutto quello che c’è da sapere

Lunedì 15 aprile.

E’ la data, a questo ritenuta certa, di avvio dei lavori di consolidamento al Ponte all’Abate.

Secondo quanto si apprende dalla Provincia di Pistoia nei prossimi giorni sarà organizzata un’assemblea pubblica con i residenti ed i negozianti della zona per spiegare il tipo di intervento che sarà eseguito e, soprattutto, quali saranno i provvedimenti che verranno presi per la viabilità alternativa senza dover mandare ulteriormente in affanno le frazioni di Collodi e Veneri, oltre che garantire uno scorrimento sostenibile anche verso Lucca.

PIANO DEL TRAFFICO     Il traffico proveniente da Pescia dovrà percorrere via Panoramica, in prossimità della rotatoria con il Pinocchio che corre, superare via delle Cartiere a Collodi ed, in senso unico, opposto all’attuale, percorrere via di Confine per giungere in via Lucchese, poco prima della cosiddetta salita dei Preti.

Il traffico proveniente da Lucca, in via Lucchese, potrà svoltare poco prima del ponte verso Veneri, in via delle Molina e via Parri fino a raggiungere via del Tiro a Segno. Oppure svoltare a sinistra, in via delle Fornacette, nell’intersezione con via Maestri del Lavoro transitare da San Gennaro per poi spuntare a Collodi al Parco di Pinocchio.

Ad eccezione dei tir che dovranno salire verso Villa Basilica da sud, ovvero da Pescia, in uscita dal casello autostradale di Chiesina Uzzanese.

I RISTORI      Il sindaco Riccardo Franchi ha sollecitato di prevedere dei ristori per le numerose attività che subiranno disagi dalla chiusura di questa importante arteria stradale. “Dobbiamo fare in modo che nessuna attività sia lasciata a se stessa in un momento così complicato dovuto anche alle varie vicende che colpiscono la nostra economia”.

L’INTERVENTO     La chiusura totale al traffico veicolare non dovrebbe superare i sei mesi. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova struttura resistente all’interno del ponte stesso, mediante micropali, in modo da rinforzare sia l’impalcato che le pile, le spalle e le fondazioni. A livello architettonico il manufatto non subirà nessuna modifica.