“La notizia che il Mercato dei Fiori di Pescia viene messo in sicurezza, tramite un intervento da 2 milioni di euro e con lavori in partenza a marzo, non può che essere accolta positivamente. Era un intervento indispensabile per le centinaia di lavoratori e aziende che ci si relazionano, oltre che per tutto il territorio. Ora è necessario impostare progettualità tese a riqualificare una struttura così strategica”. Lo dice Confcommercio Pistoia e Prato, all’indomani della notizia sulle opere a lungo attese per il Mefit.
“Il futuro di 650 aziende che trovano qui il loro punto di riferimento, – prosegue la nota – così come quello di circa 4mila addetti diretti e indiretti, appare adesso finalmente meno scuro. Il mercato dei fiori rappresenta un bacino importante non solo per le aziende floricole di Pescia e dei Comuni limitrofi, ma anche per tutte le attività fuori provincia. Intervenire per metterlo in sicurezza era indispensabile per salvaguardare la piena operatività della struttura. Ora però servono visione e progettualità per rendere l’area appetibile anche per eventi ulteriori all’attività del mercato”.
Una riqualificazione profonda dell’infrastruttura potrebbe collegarsi – secondo Confcommercio – ai progetti strategici e di posizionamento della Valdinievole: “Non ultimo – si osserva – il masterplan presentato di recente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia”.
L’opportunità che si presenta, secondo l’Associazione, è quella di proporre il Mefit anche come un futuro contenitore di grandi eventi: “Sull’asse Firenze/mare – si osserva – non si riscontrano location che denotino le stesse potenzialità in termini di ampiezza e posizionamento. Un’apertura in questa direzione consentirebbe di espandere la vitalità della struttura per tutto il corso dell’anno, qualificandola come punto di riferimento doppiamente strategico”.
“Crediamo – si conclude l’intervento – che si tratti di una sfida fondamentale per tutta l’area ovest della Valdinievole. Una partita che richiederà progettualità e risorse importanti, ma che non possiamo non giocare, se intendiamo percorrere una direzione di sviluppo concreto per il territorio”.