Se quello di ieri sera doveva essere un primo banco di prova per capire la disponibilità e la convinzione dei pesciatini al riguardo di una possibile mobilitazione in difesa dell’ospedale, e contro il tanto temuto depotenziamento, i promotori, Claudio Giuntoli in primis, possono ritenersi ampiamente soddisfatti. IL VIDEO
Tantissime persone hanno partecipato all’incontro, almeno 200.
I concetti sono chiari. “Nessuna disputa con la politica, soprattutto quella locale. Questo movimento vorrà invece mettersi a fianco delle istituzioni, per aprire un confronto periodico con la conferenza dei sindaci affinchè l’ospedale della Valdinievole possa tornare ad avere uno standard di servizi ottimali per l’utente”. E’ stato chiaro Giuntoli.
C’è scetticismo, invece, al riguardo dei quattordici milioni di fondi Pnrr che secondo l’Asl saranno investiti nel nosocomio di via Battisti. “Oltre 11 milioni saranno destinati a garantire la staticità della struttura. Niente invece è previsto al riguardo di nuove assunzioni”. Ospedale di Pescia allo stremo, era scritto nei giorni scorsi in una nota di Cisl Sanità.
La prolungata chiusura per lavori di alcuni reparti costringerà l’utenza a muoversi verso Pistoia. Si teme anche che certi reparti, temporaneamente “trasferiti” a Pistoia possano poi stabilirsi definitivamente nel capoluogo di Provincia. “Non sarebbe la prima volta”.
“Quel che più stupisce -hanno detto Giuntoli e i tanti che sono intervenuti-, è che l’azienda sanitaria continua a diffondere dati positivi. Ma la realtà è assai diversa. Le liste d’attesa sono lunghissime, a Pescia sono “spariti” pediatria e Punto Nascita, il pronto soccorso, nonostante le eccellenti prestazioni di medici e infermieri è sotto stress. Si registrano oltre 32000 ingressi all’anno, 100 al giorno”.
Poi una stoccata all’assessore regionale Bezzini, “venuto a Pescia alla chetichella, evidentemente per evitare il confronto con la cittadinanza, comunque costruttivo”. Ed ai consiglieri regionali e ai sindaci della Valdinievole, “invitati ma assenti”.
Presente invece il sindaco Franchi, che ha garantito il sostegno al movimento, purchè “si sia consapevoli che il problema della Sanità riguarda tutto il territorio nazionale, e i primi disagi all’ospedale di Pescia risalgono ad almeno 25 anni fa”.
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