Non è andata giù a Maurizio Aversa la mancata nomina ad assessore nella giunta Franchi recentemente costituita. Aversa, già assessore al comune di Villa Basilica con deleghe alla polizia municipale, fu ritenuto “candidabile” dal Partito Democratico alle elezioni amministrative del 2018.
Nel consiglio comunale di venerdì scorso, il consigliere comunale risultato il più votato tra i candidati della coalizione che hanno sostenuto Riccardo Franchi, ha chiesto al Sindaco, senza per giunta ottenere risposta, quali fossero i motivi per cui la lista Pescia è di Tutti non fosse rappresentata in giunta e, soprattutto, perchè lui fosse stato escluso nonostante alcune imbeccate iniziali. “Franchi ha affermato sin dai giorni immediatamente successivi alla vittoria elettorale di voler scegliere gli assessori tra i personaggi più rappresentativi della città, esperti e critici conoscitori o tra i consiglieri comunali risultati i più votati“.
“Superata l’euforia iniziale, il comportamento nei miei confronti è stato addirittura farsesco -ha proseguito Aversa-. Ho avuto la netta sensazione che non fossi voluto, la mia presenza fosse inopportuna o addirittura costituissi un ostacolo“. “Dapprima mi è stato chiesto un impegno h24, ovvero avrei dovuto chiedere l’aspettativa dal mio lavoro per svolgere l’incarico di assessore, evidentemente confidando nella risposta negativa dei miei superiori che invece è stata accolta”.
Poi, il “colpo basso”. Dal Sindaco mi è stato detto che non avrei potuto fare l’assessore per un “provvedimento disciplinare in ambiti militari, del quale fui raggiunto per dei fatti avvenuti anni fa e di cui i vertici del Partito Democratico e l’ideatore della lista Pescia è di Tutti erano a conoscenza”. “Dunque -si domanda Aversa-, i miei voti andavano bene e facevano comodo prima delle elezioni e non dopo?”. “A fatica ho potuto sopportare quel chiacchiericcio…”.
“Ho delle risposte da dare ai miei elettori, a quei 138 votanti che, alla mia persona, prima ancora che alla lista, naturalmente priva di simbolismi o particolari ideologie, hanno affidato il loro voto”. Aversa ha riaffermato l’onore a sedere in consiglio comunale, sicuro di interpretare il mandato affidato, nell’ambito della coalizione di cui ha fatto parte.